Ecco fatto, dopo che lo Stato, com’era prevedibile, ha impugnato l’ennesima disposizione illegittima della Provincia, ora la discussione viene focalizzata su Roma nemica dell’autonomia. Quasi che, se fosse stato per la giunta leghista, in Trentino saremmo praticamente covid-free come la Corea del Sud.
Luca Zeni, 29 ottobre 2020
Come Partito Democratico condividiamo la scelta del presidente Fugatti di esercitare l’autonomia scolastica lasciando proseguire la scuola trentina in presenza e non a distanza, anche per gli studenti delle scuole superiori.
Trento, 27 ottobre 2020
In data 19 maggio 2020 il Consiglio della Provincia Autonoma di Trento approvava, nel corso di un consiglio straordinario dedicato all’emergenza Covid-19, due risoluzioni, indicanti una serie di misure da adottare in ambito di politiche sanitarie, in modo da organizzare in sistema per essere pronti ad una possibile seconda fase dell’epidemia.
Trento, 26 ottobre 2020
Ai cittadini stiamo già chiedendo, e purtroppo sarà il leitmotiv delle settimane che ci accompagneranno d'ora in avanti, di rinunciare a tutto ciò che non è essenziale, ossia che non è lavoro e non è scuola. Uscire fuori a cena non è essenziale». Non riesce a nascondere la propria preoccupazione, il sindaco di Trento Franco Ianeselli.
G. Marcolini, "Trentino", 27 ottobre 2020
"La nostra Provincia sceglie di seguire indicazioni generali, senza sfruttare le opportunità dell’autonomia speciale, cioè la possibilità di strumenti normativi e organizzativi forti a supporto di una strategia politico/sanitaria chiara".
L. Andreazza, "Il Dolomiti", 26 ottobre 2020
La relazione del segretario Nicola Zingaretti alla Direzione nazionale. “La battaglia contro il Covid è durissima, come avevamo previsto il virus non è stato ancora sconfitto. C’è una situazione di allarme rosso che riguarda l’intera Europa. Oggi il Paese deve essere unito nella lotta a un nemico di tutti”.
23 ottobre 2020
Lo scorso luglio un’importante azienda della Vallagarina ha comunicato alle Organizzazioni Sindacali la disdetta dell’intero salario integrativo, frutto di decenni di contrattazione, decurtando le retribuzioni dei lavoratori e mettendo in difficoltà le loro famiglie.
“Una vittoria politica”, diceva Fugatti della norma provinciale che prevedeva il requisito dei 10 anni di residenza in Italia per l'assegnazione delle case popolari. “Ad esagerare con la propaganda si può anche finire male” dicevamo noi lo scorso 10 ottobre, invece. E ancora una volta siamo stati facili profeti.
Gruppo PD provinciale, 29 settembre 2020