welfare e salute pagina 80

#PROFUGHI- Rossi: «Il Trentino è diverso da Boso». ZENI: «Diventeremo un modello»

Zeni: "Vanno sfatate alcune false credenze. Non abbiamo potere di trattativa sul numero: Maroni si lamenta ma glieli mandano lo stesso (in Lombardia ne hanno 12 mila), perché è una distribuzione fatta in base alla popolazione. È inutile lamentarsi, quindi. A chi invece dice che non vanno sottratte risorse ai trentini, rispondo che la Provincia non ne aggiunge: queste arrivano dallo Stato con contribuzione europea. Stiamo cercando di adottare un modello che possa essere anche un esempio di gestione del fenomeno nella maniera più efficiente e anche dal punto di vista dell'accettazione sociale il migliore possibile".
L. Marognoli, "Trentino", 26 agosto 2015

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Vitalizi, 3,8 milioni recuperati serviranno per famiglie e lavoro

Il Fondo fu voluto in particolare proprio dal Partito democratico per dare un segnale di come i soldi dei vitalizi d'oro possano andare a chi ha più necessità, sottolineando così il contrasto tra cosa si riesce a fare con i vitalizi recuperati e cosa invece si potrebbe fare ma non si può fare, perché gli ex consiglieri regionali hanno ingaggiato una battaglia per tenersi stretti milioni di euro, che dovrebbero rientrare nella disponibilità pubblica, rifiutandosi di ottemperare alla nuova legge.
"L'Adige", 25 agosto 2015
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#Profughi - Comuni, i sindaci collaborano

I sindaci trentini faranno la loro parte per l'accoglienza dei profughi, seguendo la distribuzione proporzionale alla popolazione (l'orientamento è 2 ogni 1.000 abitanti) che l'assessore provinciale alle politiche sociali Luca Zeni sta presentando nel tour sui territori che ha iniziato la settimana scorsa.
L. Patruno, "L'Adige", 25 agosto 2015
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«Sulla Valdastico paradossale che Rossi dica: la vuole Delrio»

NICOLETTI: «Il dato politico è che nell'atto della modifica dell'assetto della giunta c'era stata una richiesta unanime del coordinamento del Pd al presidente Rossi di far seguire un ragionamento politico che non c'è stato. Questo mi sembra un elemento di debolezza e non di forza e mi auguro che alla ripresa dell'attività questa riflessione collettiva ci sia sulle grandi strategie, a cominciare dalla Valdastico e dalla sanità».
L. Patruno, "L'Adige", 24 agosto 2015

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#Not, il nuovo bando slitta al 2016

«Valuteremo le possibili opzioni, compreso lo spostamento del Not a Mattarello. Per quanto riguarda i tempi, stiamo attendendo gli ultimi approfondimenti tecnici e giuridici, per poi prendere una decisione definitiva. Per il bando ci vorranno almeno sei mesi, ma faremo il possibile per riuscire entro fine anno». Il neoassessore alla salute, Luca Zeni, che da sabato scorso ha assunto la delicata responsabilità delle politiche sanitarie e del welfare, dopo la traumatica estromissione dalla giunta di Donata Borgonovo Re per decisione del presidente Ugo Rossi, ha già iniziato ad informarsi sui principali dossier e sulle questioni più «calde» e urgenti in sospeso.
L. Patruno, 30 luglio 2015

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«Borgonovo via, scelta elettoralistica»

Nicoletti: «Qui si deve scegliere se vogliamo portare Trentino verso standard migliori europei o verso scelte elettoralistiche fatte tre anni prima delle elezioni. Si ha avuto paura di fare le riforme e si è scelta un'altra soluzione. Si ha avuto paura di discutere prima di decidere: quello di Rossi è un segno di debolezza e non di forza».
A. Conte, "L'Adige", 28 luglio 2015

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«Il bando per il nuovo direttore è la scelta che ha dato fastidio»

"Rossi nella telefonata non mi ha nemmeno ringraziata. Si parla di elementi caratteriali ma non è su quelli che si basa un progetto politico. Il piano sanitario? E' stato deciso da questa stessa maggioranza nella scorsa legislatura".
F. Terreri, "L'Adige", 26 luglio 2015

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Punti nascita, le madri hanno già scelto

La questione dei punti nascita (mantenerli nelle valli trentine oppure no?) agita la maggioranza che sostiene la giunta provinciale ma nel frattempo le dirette interessate (le madri) hanno già deciso. Ad esempio quelle delle Giudicarie che nel 2014 (ultimo dato disponibile) hanno disertato l’ospedale di Tione (43 per cento delle nascite) per mettere al mondo i figli a Trento e Rovereto (47%) con qualche parto anche all’ospedale di Arco.
"Trentino", 24 luglio 2015
SCARICA il rapporto annuale della natalità in Trentino 2014

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