Il Consigliere provinciale del Partito Democratico del Trentino, Luca Zeni, ha depositato oggi una interrogazione legata agli sviluppi di una vicenda che pare puntare a spostare il sito di realizzazione del nuovo ospedale di Cavalese, affidandone la gestione ad una società privata.
Trento, 21 aprile 2021
Già da tempo l’intera questione sembra avvolta da una nube di incognite e di opacità. Dapprima il Presidente della Giunta che nega ogni ipotesi di spostamento dell’ospedale, poi i Dirigenti provinciali che incontrano riservatamente gli Amministratori locali; poi ancora lo Scario che svolge un ruolo intermediatorio tra i proprietari dei terreni interessati al nuovo progetto e la società che dovrebbe realizzarlo ed infine la stessa che presenta una proposta di spostamento del nuovo ospedale e la sua realizzazione attraverso i meccanismi del “project financing”.
Infine, ennesima capriola della Giunta provinciale che assicura come l’eventuale realizzazione dovrà essere vagliata dal “Nucleo di Valutazione degli investimenti pubblici” e solo successivamente messa a gara, dimenticando però la necessità di una variante urbanistica provinciale ed il rischio di una esclusione di questo progetto sulla base dell’attuale normativa sugli appalti.
Con l’intento di fare un minimo di chiarezza, l’interrogazione del Cons. Zeni si concentra sull’iter, un po’ oscuro, dell’intera vicenda e sulle strane coincidenze fra le negate ipotesi di spostamento e la presentazione di un progetto in “project financing” proprio sull’area eventualmente interessata allo spostamento; sulla scelta di togliere dal bilancio provinciale il finanziamento già previsto – e con progetto approvato - per il nuovo ospedale di Cavalese e su come si concilia la proposta della società privata con le disposizioni di legge in materia di pubblici contratti (L. P. 2/2016).
LEGGI IL TESTO DELL'INTERROGAZIONE
Interrogazione n.
Nuovo ospedale a Cavalese in Project financing ad iniziativa privata.
E la legge provinciale che lo impedisce?
La gestione sulla realizzazione del nuovo ospedale di Cavalese risulta quantomeno opaca e contraddittoria. Nell’agosto 2020 emergeva che alcuni proprietari di terreni in località Vivaio di Masi di Cavalese erano stati contattati da un’impresa privata, con l’intermediazione dello Scario, per l’acquisto dei terreni in vista della realizzazione del nuovo ospedale di Cavalese, anche se in alcun modo la programmazione provinciale lo prevedesse.
A settembre, nella risposta ad un’interrogazione dello scrivente consigliere, il Presidente Fugatti ribadiva la volontà della giunta provinciale di proseguire secondo l’iter previsto, con l’ospedale già progettato in adiacenza a quello esistente.
Successivamente lo Scario comunicava ufficialmente, nel rispondere ad un’interrogazione nella Magnifica Comunità, di essere stato precedentemente contattato – con richiesta di riservatezza – da alcuni dirigenti della Provincia in merito all’ipotesi di spostamento dell’ospedale, e che si erano svolti degli incontri tra Provincia ed alcuni sindaci e consiglieri provinciali di valle per discutere di tale ipotesi. Lo stesso era confermato dall’allora sindaco di Cavalese Silvano Welponer, che nel rispondere ad un’interrogazione in data 14 settembre 2020 dichiarava di essere stato convocato - insieme all’allora Presidente della Comunità territoriale di Fiemme Giovanni Zanon - dal Presidente Fugatti in data 16 gennaio 2020, il quale comunicava loro che sarebbe stato necessario “trovare una nuova localizzazione diversa dall’attuale e da quanto previsto dal progetto già in precedenza approvato”, “in quella sede era stata ventilata anche la possibilità che la nuova costruzione venisse realizzata nei pressi del vivaio forestale di Masi di Cavalese”.
In risposta all’interrogazione 2520/XVI relativa all’iter di presentazione del progetto alternativo sulla collocazione dell'ospedale di Cavalese il Presidente Fugatti ha confermato che il 17 marzo 2021 è stata presentata una proposta di costruzione e gestione in finanza di progetto per la realizzazione del nuovo ospedale in località Masi di Cavalese.
Il Presidente ha quindi spiegato che la proposta sarà istruita dal NAVIP, Nucleo per la valutazione degli investimenti pubblici, e successivamente la Giunta provinciale potrà eventualmente decretare l’interesse pubblico dell’opera e quindi mettere a gara la proposta.
Queste sono le intenzioni dell’amministrazione. Tuttavia, da una lettura della normativa vigente, pare che contrastino con la legge provinciale.
La legge provinciale di recepimento delle direttive europee in materia di contratti pubblici 2016 (LP 2/2016) all’articolo 28 dispone in relazione alle Concessioni e partenariato pubblico privato.
I commi 2 e 3 sembrano scritti proprio per inquadrare, o meglio per impedire in questo caso, la proposta avanzata da privati di realizzazione e gestione in finanza di progetto del nuovo ospedale a Masi di Cavalese.
Il comma 2 recita: “Al di fuori delle ipotesi in cui gli operatori economici presentano proposte alle amministrazioni aggiudicatrici sulla base delle procedure da esse avviate (non è questo il caso ndr), gli operatori economici possono presentare alle amministrazioni aggiudicatrici proposte aventi ad oggetto lavori o servizi solo quando questi lavori o servizi non sono presenti negli strumenti di programmazione dell'amministrazione aggiudicatrice che individuano gli interventi da realizzare, i relativi costi e la copertura finanziaria.”
Il comma 3 chiarisce che: “In coerenza con l'articolo 21 del decreto del Presidente della Repubblica 22 marzo 1974, n 381 (Norme di attuazione dello statuto speciale per la regione Trentino - Alto Adige in materia di urbanistica ed opere pubbliche), nei casi previsti dal comma 2 non sono ammissibili proposte in contrasto con il piano urbanistico provinciale, compresa la disciplina delle invarianti, quando l'attuazione di queste proposte impone l'adozione di una variante al piano.”
La ratio di tale disposizione è riconducibile al riconoscimento del potere pianificatorio in capo all’amministrazione pubblica, con il privato che non può sostituirsi ad essa, oltre all’evitare speculazioni su terreni che vedrebbero moltiplicare il valore.
La pianificazione urbanistica provinciale non prevede in alcun modo la previsione di un’area ospedaliera in zona Masi di Cavalese, che è invece area agricola di pregio, vivaio forestale.
Parrebbe pertanto inammissibile una proposta di realizzazione in Project financing ad iniziativa privata di un ospedale in un’area che necessiterebbe della revisione del Piano Urbanistico Provinciale.
Tanto premesso
interrogo il Presidente della Provincia per sapere
- come spiega la coincidenza per la quale a gennaio 2020 lo stesso Presidente della Provincia ipotizzava all’allora sindaco di Cavalese e al Presidente della Comunità lo spostamento dell’ospedale a Masi di Cavalese (nonostante in più occasioni ufficiali successive abbia negato tale ipotesi), alcuni dirigenti provinciali abbiano fatto lo stesso con lo Scario (tutti gli amministratori coinvolti peraltro sono stati invitati alla riservatezza), ed il fatto che un’impresa privata abbia presentato una proposta di progetto in project financing proprio in quell’area, nonostante la pianificazione provinciale non ne preveda la destinazione ad area ospedaliera, ma a zona agricola di pregio;
- se la scelta di togliere dal bilancio provinciale il finanziamento già previsto per la realizzazione del nuovo ospedale di Cavalese, come da progetto approvato, sia legata alla decisione, mai espressa pubblicamente, di spostarlo e di realizzarlo con project financing;
- per sapere come si concilia il progetto di realizzazione e gestione nella formula del Project financing del nuovo ospedale di Fiemme a Masi di Cavalese proposto da un gruppo imprenditoriale privato alla luce dell’articolo 28 della legge provinciale di recepimento delle direttive europee in materia di contratti pubblici 2016 (LP 2/2016) ed eventualmente quale altra normativa provinciale trova applicazione nel caso specifico.
cons. Luca Zeni
Trento, 20 aprile 2021