Firmato l’accordo sul Fondo di solidarietà Trentino. La prima esperienza in Italia

A tre mesi dall’intesa raggiunta con il Governo con la quale, alle province di Trento e Bolzano, veniva riconosciuta la facoltà di dar vita ad un fondo territoriale intercategoriale di solidarietà per il sostegno al reddito e la riqualificazione dei lavoratori delle piccole imprese oggi abbiamo firmato l’accordo per la costituzione del Fondo di solidarietà del Trentino, esperienza unica in Italia.
Alessandro Olivi, 23 dicembre 2015

Quella del Fondo di solidarietà è una delle più significative conquiste dall’Autonomia del Trentino degli ultimi anni che porta a compimento l’impegno messo in campo per la costruzione di un sistema di politiche del lavoro riformista e innovativo. Siamo anche consapevoli di essere l’unico territorio in Italia a poter gestire autonomamente questa delicata materia. Credo che, grazie alla collaborazione di tutti, sia stato fatto un buon lavoro. Il Fondo consentirà di garantire di fatto la cassa integrazione ai lavoratori delle imprese fino a 15 dipendenti, ma non solo: ci sarà anche una Naspi per i lavoratori stagionali, che a causa dell’insufficiente contribuzione non possono accedere a quella ordinaria, nonché misure di formazione e ricollocazione per i lavoratori delle imprese che aderiscono ai soggetti collettivi firmatari, misure che oggi sono sempre più importanti. Infine, per la prima volta entra in un accordo fra le parti sociali, che gestiranno il Fondo in assoluta autonomia, anche il mondo delle libere professioni.

La costituzione di un fondo che tutelasse i lavoratori delle aziende fino a 15 dipendenti era uno degli obbiettivi del programma di legislatura e, anche grazie all’impegno del Partito Democratico del Trentino, è oggi realtà. Grazie ad un fondo territoriale si riempie di nuovi contenuti la nostra Autonomia, e più lo facciamo, più è difficile che un domani possano togliercela, ed inoltre è stato chiaro fin da subito che il ruolo delle parti sociali locali ne esce rafforzato, soprattutto per quanto concerne la scelta qualitativa e quantitativa delle prestazioni di welfare da erogare sul territorio.

Abbiamo dato vita ad un Tavolo tecnico che ha operato ininterrottamente a partire da settembre. Nel frattempo, su iniziativa del mio Assessorato, il Governo provinciale ha deciso di sostenere concretamente la costituzione e l’operatività del Fondo.

Oggi raccogliamo i frutti di questo cammino nell’interesse di tutto il sistema territoriale, dei suoi lavoratori e delle sue imprese. Speriamo che in futuro le adesioni al fondo possano allargarsi ulteriormente e che si possano aprire ancora nuovi scenari per il consolidamento di un welfare autenticamente territoriale, capace di riflettere i valori e le attitudini che il Trentino da sempre coltiva: solidarietà, equità, capacità di fare da sé, di prendere in mano le leve del proprio futuro e di usarle in maniera al tempo stesso efficace e innovativa.

Leggi il COMUNICATO DELL'UFFICIO STAMPA PROVINCIALE

 

 

Il Comunicato Stampa del Gruppo consiliare PD

 

Sulla base di una facoltà prevista dall’Accordo di Milano sottoscritto nel novembre 2009 dalla Provincia e dal Governo Italiano, e grazie al recente inserimento di una specifica norma all’interno del Jobs Act, è stato costituito ieri a Trento il Fondo di Solidarietà Territoriale.

Il fondo, che consentirà misure di sostegno al reddito e di riqualificazione dei lavoratori delle piccole imprese attive in Trentino, sarà gestito da un Comitato amministratore composto da rappresentanti dei Sindacati, esperti, dirigenti dei ministeri del Lavoro e dell'Economia e della Provincia autonoma di Trento, e vedrà la partecipazione del direttore Generale dell’INPS. Un raggiungimento importante che il Gruppo consiliare provinciale saluta con soddisfazione, e che rappresenta un brillante esempio di quel riformismo autonomista del quale solo pochi giorni fa – in fase di approvazione del bilancio – il Gruppo sottolineava l’importanza. Merito al vicepresidente Olivi e ai rappresentanti delle associazioni economiche e dei lavoratori che hanno aderito al Fondo l’aver creduto nelle potenzialità di un simile strumento.