Sulle linee programmatiche del mandato 2015-2020 per il sindaco Andreatta e i consiglieri la discussione sarà ancora lunga. Perché, nonostante alcuni degli emendamenti siano stati recepiti nel testo (tra questi molti di quelli PD), gran parte di quelli delle minoranze, oltre 2.000 in tutto, sono stati respinti. Andreatta: "Le linee programmatiche esprimono un indirizzo, sono propedeutiche alla stesura del bilancio e non devono di per sè fornire costi o tempi di realizzazione. Esse non possono inoltre travisare il programma elettorale".E. Dossi, "Corriere del Trentino", 8 luglio 2015Leggi l'articolo in pdf
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Egregio direttore,chiedo gentilmente uno spazio per intervenire, nel ruolo di consigliere comunale del capoluogo, sull’ipotesi di nuova autostrada Valdastico Nord (con sbocco in Trentino con un mix di gallerie-svincoli-viadotti-bretelle), idea vecchia di 40 anni che ha ripreso vigore per l’insistenza della Regione Veneto e del suo governatore Zaia e della potente lobby A4 Holding SpA (già Autostrada Brescia Verona Vicenza) presieduta dal sindaco di Verona Tosi. Un’idea che ritengo dannosa e inutile per il Trentino e per il capoluogo. Di seguito espongo alcune considerazioni.Intervento sulla Valdastico di MICHELE BRUGNARA inviato ai quotidiani, 5 luglio 2015
«Per noi è sempre stato decisivo e strategico l'impegno sulla ferrovia. Lo ribadiamo anche adesso: è prioritario il potenziamento dell'asse ferroviario, tanto che nel 2009 in Consiglio comunale votammo il raddoppio dei binari». È chiaro che con questa premessa il sindaco di Trento fa fatica ad accettare questo improvviso cambio di idea e di marcia della Provincia riguardo la Valdastico.D. Battistel, "L'Adige", 1 luglio 2015
«Una decisione sulla Valdastico prima o poi la si dovrà pur prendere, ma stavolta si è partiti con il piede sbagliato». Tra l'ipotesi di una nuova bretella con sbocco a Trento sud e il possibile spostamento ad ovest dell'asse autostradale, all'assessore comunale ai lavori pubblici e viabilità Italo Gilmozzi è venuto il mal di pancia: il progetto del tracciato con sbocco nel capoluogo l'ha appreso dall'Adige. «Sarebbe stato opportuno che l'assessore provinciale Mauro Gilmozzi ne parlasse prima con la giunta comunale - evidenzia - Non entro nel merito del progetto proprio perché non ne sappiamo nulla. Dico solo che si è scelto un metodo che non porterà ad un confronto sereno».M. Viganò, "L'Adige", 28 giugno 2015
«Vogliamo che Trento sia una città capace di offrire un paracadute a chi vive un periodo difficile e di far spiccare il volo a chi ha progetti da realizzare. Vogliamo che sia la città dell'equità e dell'inclusione, della responsabilità e della partecipazione, dell'innovazione e della cultura. Vogliamo che Trento sia la città del buon vivere per tutti.»F. Gottardi, "L'Adige", 27 giugno 2015
Il documento sulle linee programmatiche 2016-2020 depositato ieri dal sindaco a Palazzo Thun, il primo cittadino tratteggia la sua idea di "città per il futuro" indicando priorità, tempi e risorse. Otto le parole chiave "per concretizzare un'idea di Trento città del buon vivere": equità, inclusione, partecipazione, immaterialità, sostenibilità, mondialità, autonomia e futuro.M. Giovannini, "Corriere del Trentino", 24 giugno 2015Leggi l'articolo in pdf!
Egregio Direttore,la presentazione della lista PD in autonomia rispetto alla liste "Insieme per Ravina e Romagnano" è nata dalla volontà di prendere le distanze da un modo di fare politica subordinato alle ambizioni personali. L'elettorato ci ha premiato, accordandoci il maggior numero di voti di lista, anche se bisogna riconoscere che Maria Camilla Giuliani, capolista della Civica, ha ottenuto un importante risultato in termini di preferenze personali.Roberto Menegaldo, Mara Baldo, Renata Forti, Fabio Lazzeri, Angelo Pecile - Circolo Pd Ravina Romagnano, "Corriere del Trentino", 19 giugno 2015Leggi la lettera!
Lunedì 15 nel consiglio della Circoscrizione Ravina Romagnano il PATT ha scelto di rompere l’alleanza con il Partito Democratico e rivolgersi alla Lega, con un percorso che in quel territorio lo pone fuori dal progetto del centro sinistra autonomista costruito per la Città di Trento, allo stesso tempo assume la responsabilità di aver bruciato un'esperienza circoscrizionale seria e di lungo periodo.
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