«Tutte le ipotesi sono aperte». Anche il rimpasto di giunta, «ma, se questa sarà la strada, non legato a una persona: potrebbe essere piuttosto una riflessione sulle deleghe. E non dopodomani». Davanti ai capigruppo e ai segretari politici cittadini, nell’attesissimo vertice di maggioranza convocato dopo la debacle della scorsa settimana, ieri sera il sindaco Alessandro Andreatta ha messo in chiaro di essere «aperto a ragionare su tutto».M. Giovannini, "Corriere del Trentino", 26 novembre 2015
«Non mi spaventa cambiare se questo vuol dire migliorare, nel rispetto della coalizione». Un cambiamento, ha proseguito Andreatta, che coinvolge anche il metodo. «Se si chiede più ascolto — ha detto — vedremo di aggiustare il tiro. Forse è necessario attivare dei percorsi per costruire da lontano il consenso alle delibere, lavorando con pazienza e fiducia reciproca anche nel rapporto tra giunta e consiglio». «È un momento difficile», ha ammesso il sindaco. Che però ha aggiunto: «La situazione non è compromessa. Rimango convinto che da una crisi possa nascere qualcosa di buono». Andreatta ha quindi fatto autocritica, riconoscendo le «mancanze» che gli sono state addebitate. Ma ha anche richiamato capigruppo e segretari al loro ruolo. Con un appunto in più: «La città è rimasta sorpresa da questa situazione. La strada da seguire, ora, è politica, di mediazione, lasciando da parte i rancori personali». Al tavolo, con il sindaco, ieri si sono seduti i vertici dei partiti della coalizione. Arrivati all’incontro serale dopo giornate convulse, passate da un lato a concordare una linea da presentare al primo cittadino e dall’altro a scrutare le mosse degli alleati. Non senza problemi interni, che hanno movimentato ancora di più un quadro già complicato. «Abbiamo a che fare con problemi che non sono politici, ma che riguardano mal di pancia personali» ha sottolineato il capogruppo del Pd Paolo Serra, all’incontro con la coordinatrice cittadina Elisabetta Bozzarelli. «Non è la questione amministrativa ad essere stata carente» ha aggiunto Serra, che in queste ore ha dovuto fare i conti con tensioni interne: nella riunione del gruppo dem, convocata lunedì sera, alcuni consiglieri (in particolare chi, a maggio, ha visto sfumare le ambizioni da assessore) hanno spinto con forza per un rimpasto di giunta. Puntando il dito sulle deleghe (l’urbanistica) affidate al vicesindaco Paolo Biasioli. Una richiesta che non ha però messo d’accordo tutti. Tanto che ieri Serra, a sindaco e alleati, ha chiesto di «congelare qualsiasi decisione in attesa dell’esito dei congressi». Ma a indicare la via del rimpasto sono stati anche gli esponenti del Cantiere civico democratico (presenti il capogruppo Massimo Ducati e il portavoce Corrado Paolazzi). «Prima che la situazione degeneri — ha spiegato Ducati — è necessario intervenire. In questo caso, bisogna ammettere le responsabilità e avere il coraggio di individuare la soluzione». Un percorso «per passi», ha aggiunto il capogruppo: «Si deve capire se il rimpasto possa essere la strada da percorrere. Accertato questo, sarei più prudente sul “come”, ossia sull’opportunità di agire sulle persone o sulle deleghe. Ogni forza politica dovrà rispettare le altre». Meno propensi al rimpasto gli autonomisti. Che, attraverso il capogruppo Alberto Pattini, hanno ribadito la richiesta di maggiore coinvolgimento, sollecitando il sindaco a muoversi con maggiore concretezza su sicurezza, burocrazia e parcheggi in centro storico. Con Pattini, il segretario politico cittadino Roberto Stanchina, assessore alle politiche economiche del Comune: proprio questo doppio incarico di Stanchina starebbe sollevando più di un malumore all’interno del Patt e non si escludono colpi di scena.
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