In una fase in cui il valore delle parole e soprattutto il loro significato tende a sbiadire, quando non a essere addirittura manomesso, c’è da chiedersi: cos’è oggi il “centrosinistra”? Personalmente lo considero una comunità di pensiero, aperta e popolata dai partiti ma non solo, da formazioni sociali, corpi intermedi e cittadini che si riconoscono in un Trentino della solidarietà, dell’equità, dei diritti e dei beni comuni.Alessandro Olivi, "Trentino", 23 febbraio 2016
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«Se mi chiedono di tornare in politica? Sì certo, capita. Ma no grazie, ogni storia ha un inizio e una fine». Alberto Pacher, da due anni tornato al suo lavoro di psicologo, non ci pensa minimamente, nonostante qualcuno - ad ogni scontro o scossone dentro il Pd trentino, di cui è stato primo segretario, correva l’anno 2008 - ripensi a lui e alla sua stagione di sindaco e vicepresidente della Provincia.C. Bert, "Trentino", 7 febbraio 2016
Luca Zeni, da pochi mesi entrato in giunta come assessore alla salute, non ci sta a partecipare al dibattito innescato dal vicepresidente Alessandro Olivi su chi nel Pd ha un atteggiamento «subalterno e arrendevole» e si prepara «un'altra legislatura da buoni secondi», mentre il presidente del consiglio provinciale, Bruno Dorigatti, neppure vuole sentire parlare - almeno non oggi - di primarie per la leadership del 2018.L. Patruno, "L'Adige", 1 febbraio 2016
NICOLETTI: «Il Pd deve rivendicare le cose buone fatte per il Trentino come la riforma costituzionale, che in una stagione difficilissima per le autonomie locali, rafforza la nostra specialità. E la soluzione per la concessione dell'A22, risultato del Pd e del governo del Pd. Poi cogliere l'occasione del congresso per presentare la sua idea per il Trentino».L. Patruno, "L'Adige", 31 gennaio 2016
«Prima i contenuti, poi la leadership», G. Fin, "L'Adige", 31 gennaio 2016Responsabilità, capacità di tradurre le necessità dei cittadini in atti di governo, ma anche non delegare l'autonomia ad altre forze politiche. «Prima di parlare di leadership concentriamoci sui temi, sui contenuti e sui nostri valori». Le divergenze, almeno un po', sono state lasciate fuori dalla porta e il Partito Democratico del Trentino è sembrato trovare un visione comune sul proprio futuro e sulla strada da percorrere, da oggi fino a maggio, quando verrà celebrato il congresso provinciale.
Si stanno delineando due posizioni, all'interno del Pd trentino, in vista del congresso di maggio. Da una parte c'è chi, come il vicepresidente della Provincia, Alessandro Olivi, invita il partito a organizzarsi e unire le forze con l'obiettivo di conquistare la leadership della coalizione e per la prima volta la guida della Provincia. E si dice pronto persino a lasciare la giunta per fare il segretario, se questo potrà essere utile allo scopo. L. Patruno, "L'Adige", 31 gennaio 2016
«Come segretario ci serve qualcuno che non si faccia mettere i piedi in testa ma che abbia una forte esperienza di dialettica e dialogo, non la vispa Teresa che si muove in un territorio di selvaggi», riflette a voce alta Donata Borgonovo Re. Non è ancora una pax siglata dentro il Pd trentino, da anni preda di faide interne, ma è qualcosa che ci assomiglia.C. Bert, "Trentino", 29 gennaio 2016
«Dobbiamo avere il coraggio di dire che un partito litigioso e poco capace di scegliere non riesce a dimostrare la propria utilità per questo territorio». Così un gruppo di giovani iscritti e amministratori del Pd promuove per sabato a Trento (ore 10, Impact Hub di via Sanseverino 95) un incontro per raccogliere contributi per il rilancio del Pd.LEGGI il DOCUMENTO"Trentino", 28 gennaio 2016
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