Carissimi tutti,
oggi un’assemblea molto attesa, molto importante sicuramente per me, mi auguro utile per tutti noi, per iniziare almeno qualche considerazione non solo sul risultato elettorale ma anche sulle sorti di questo nostro Pd che ha necessità assoluta di ritrovare slancio, vigore, voglia di costruire e di proporsi come progetto attrattivo, come interprete delle esigenze e dei bisogni della società.
Giulia Robol, 15 giugno 2015
Robol: "La riflessione deve riguardare l'intero partito per il quale l'assenza del radicamento sul territorio è una realtà ormai da molto tempo e il problema non va cercato nell'incapacità di comunicare ma nei contenuti stessi. C'è bisogno di ragionare, di riflettere sulla direzione che il partito intende seguire, il problema non è l'organigramma. Se l'intenzione è quella di tenere il congresso in autunno allora bisogna partire subito. E a quel punto non serve più un segretario".
"Corriere del Trentino", 11 giugno 2015
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«Io vorrei che emerga in assemblea una proposta condivisa. Ricordo che il mandato dell'ultima assemblea prevedeva di dare vita a un comitato per cambiare le regole del congresso e di arrivare al congresso entro l'anno, nient'altro. Certo, mi auguro che non si apra una fase come quella che c'è stata due mesi fa. Ora abbiamo infatti molto su cui discutere sul futuro del Pd, anche in relazione alla dialettica che si è aperta a livello nazionale tra la parte più di sinistra e il resto del partito, che riguarda anche il Trentino».
"L'Adige", 3 giugno 2015
«Sia il Pd che la coalizione in Trentino devono aprire un confronto interno per capire cosa non ha funzionato a dovere alle elezioni comunali, penso soprattutto al caso di Rovereto, dove le forze autonomiste e civiche non hanno risposto alle aspettative previste e dove è paradossale e ancora più preoccupante che si venga sconfitti da liste civiche e non dal centrodestra. Mi auguro che il Pd, come partito maggiore, si faccia promotore di questo confronto».
L. Patruno, "L'Adige", 3 giugno 2015
Non c'è un solo capo di governo, in Europa, che non avrebbe firmato ad occhi chiusi per un risultato come quello che ha ottenuto, alle regionali italiane, Matteo Renzi. Il leader del Pd è riuscito infatti a mantenere intatta e anzi a rafforzare la schiacciante supremazia dei democratici nel risiko dei governi regionali: grazie ad un 5-2 con il quale il centrosinistra ha ceduto al centrodestra una regione importante (ma piccola) come la Liguria, mentre ne ha conquistata una non meno importante (ma grande e popolosa), come la Campania.
Giorgio Tonini, "L'Adige", 2 giugno 2015
Francamente stanco di dover rincorrere un dibattito troppo spesso arenato su personalismi che fanno il gioco più della stampa che della politica, ritengo necessario fare alcune precisazioni, in ordine al ragionamento avviatosi circa le prospettive dell’attuale maggioranza politica provinciale.
Bruno Dorigatti, 29 maggio 2015
Il coordinamento provinciale del Pd ha deciso ieri sera di fare propria la proposta del senatore Giorgio Tonini, anticipata ieri all' Adige , di accompagnare la fase precongressuale - il congresso dovrebbe tenersi in autunno e comunque entro la fine dell'anno - con una conferenza programmatica o una serie di seminari tematici per parlare di contenuti sia sulla forma partito e l'ipotesi di allargamento all'Upt o alle forme civiche - tema che sarà affrontato anche a livello nazionale - sia sul problema dello scarso radicamento del Pd nelle valli, dimostrato ancora una volta anche dalle ultime elezioni comunali.
"L'Adige", 28 maggio 2015
"L'esito delle elezioni comunali non consente di rimandare ulteriormente il congresso, da cui il PD deve uscire con un progetto politico chiaro, che chiarisca le nostre idee su Autonomia, rapporti con Bolzano e con lo Stato, provvedimenti relativi all'economia e al lavoro". Urgente una pausa di riflessione della coalizione: "Rossi chiama a maggior disciplina, ma il problema è un altro: serve un progetto condiviso perché, se c'è quello, non ci sono problemi di disciplina. Dobbiamo vivere anche un po' di utopia, accanto alla dimensione istituzionale: è su queste basi che la politica può tornare a creare consenso. La coalizione invece si appassiona a discutere di contenitori".
A. Papayannidis, "Corriere del Trentino", 27 maggio 2015
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