Si è dimessa dall'Assemblea del Pd, dopo aver rinunciato a ricandidarsi alle elezioni. Durante la campagna elettorale ha dato indicazione di voto per Sara Ferrari e per i più giovani, quelli che ha sostenuto apertamente durante il dibattito interno al partito, la parte che chiedeva il ricambio e che infine ha imposto il no alla riconferma di Ugo Rossi alla presidenza.D. Baldo, "Il Dolomiti", 7 novembre 2018
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Vertici azzerati, congresso in vista e due opzioni politiche che paiono profilarsi all’orizzonte. Dopo la batosta elettorale, i democratici del trentino s’interrogano su come uscire dall’angolo.T. Scarpetta, "Corriere del Trentino", 6 novembre 2018
Il chiarimento avrebbe dovuto avvenire ieri sera: nella sede di via Torre Verde, l’assemblea del Partito democratico avrebbe dovuto affrontare il risultato elettorale di domenica scorsa. Tornando — più o meno come aveva fatto dopo le politiche del 4 marzo — a interrogarsi sul senso di una sconfitta pesante. Che, in questo caso, ha «rivoluzionato» gli equilibri nel consiglio di Piazza Dante.M. Giovannini, "Corriere del Trentino", 30 ottobre 2018
"Con Futura dobbiamo collaborare per forza", Sara Ferrari, assessore uscente della giunta Rossi, con il quale non è mai andata d'accordo, traccia la linea per i futuri 5 anni di opposizione. Lo fa mentre sta riempiendo gli scatoloni in ufficio, in attesa di lasciare il posto all'assessore che prenderà il suo posto. Nella sua voce c'è molta amarezza ma pochi rimpianti, soprattutto riguardo al voto del 16 agosto che ha portato al divorzio da Ugo Rossi.U. Cordellini, "Trentino", 26 ottobre 2018Leggi l'articolo in pdf!
Ammette la sconfitta del centrosinistra, e non potrebbe essere diversamente, ma il sindaco Alessandro Andreatta è anche convinto che la coalizione che guida il Comune di Trento tenga. Anzi. Se il centrosinistra si fosse presentato unito con i partiti che sono al governo cittadino, avrebbe vinto."Trentino", 23 ottobre 2018
«Abbiamo sbagliato, non abbiamo creato le condizioni per arrivare a queste elezioni nel modo migliore». Non cerca scusanti Andrea Robol, ex assessore comunale a Trento, dimessosi il 24 settembre per candidarsi col Pd alle provinciali. Elezioni che lo hanno però visto escluso dal consiglio per una manciata di voti: 1.387 difatti quelli di Robol, 1.918 quelli di Lucia Maestri — anche lei non eletta — e 2.001 quelli di Alessio Manica, capogruppo Pd uscente e riconfermato come consigliere."Corriere del Trentino", 24 ottobre 2018
«La partecipazione è fondamentale, ma se poi non si decide nulla, rischia di essere solo rumore». Forte del proprio successo elettorale in termini di preferenze (5.688, il più votato degli eletti), Alessandro Olivi mette i piedi nel piatto, quello del Pd, e lascia intravedere la sua possibile corsa a segretario al congresso.T. Scarpetta, "Corriere del Trentino", 24 ottobre 2018
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