«Il Partito Democratico è come un treno in corsa che perde passeggeri. C’è chi scende di sua spontanea volontà e chi è spinto a buttarsi a terra dallo stesso capotreno: Matteo Renzi. Ed io, sono sulla porta. Da qui, mi guardo intorno». Si descrive così Bruno Dorigatti, presidente del Consiglio provinciale di Trento, uomo del Pd e dal Pd amareggiato, chiamato a riflettere sul presente, ma soprattutto sul futuro, del suo partito.
S. Pagliuca, "Corriere del Trentino", 5 luglio 201
Il Partito democratico del Trentino prova ad avviare il suo percorso territoriale e confederato. Ieri sera l’assemblea ha infatti discusso un documento per iniziare un primo momento di consultazione e ascolto dei circoli per capire la loro posizione e raccogliere i suggerimenti che dal territorio provengono, ma al momento di andare in stampa il testo non era ancora stato votato.
A. Rossi Tonon, "Corriere del Trentino", 4 luglio 2017
La storia del Partito Democratico del Trentino è stata profondamente segnata dalla specificità del contesto istituzionale, politico e sociale della nostra provincia. Fin dalla sua nascita, l’esigenza di dare adeguata forma politica alle necessità imposte da un modello istituzionale autonomistico e da una realtà sociale fortemente orientata all’autogoverno e al protagonismo civico, è stata al centro delle preoccupazioni delle donne e degli uomini che hanno dato vita a questa esperienza politica.
Trento, 3 luglio 2017
Possiamo continuare a dire che non c’è nessun problema, o che se un problema c’è è la non sufficiente e completa renzianizzazione del Pd e delle sue articolazioni territoriali. Oppure possiamo fare un’analisi un po’ più all’altezza della situazione, senza catastrofismi ma che non si limiti alla ricerca di una scusa o di un nemico purché sia.
Alessio Manica, "Corriere del Trentino", 2 luglio 2017
«Non ho alcuna ambizione di andare a Roma. E poi devo dire che c’è tanta gente che mi chiede possibilmente di stare qui e dare ancora una mano al Trentino, e di questo sono molto contento». Alessandro Olivi risponde con cortesia alla domanda sul suo futuro politico anche se, come sottolinea in premessa, è «davvero poco interessato a partecipare al toto candidature» perché da un lato «è prematuro» e dall’altro «è fuorviante farlo in un momento delicato in cui il tema è riconnettersi a un sentimento di fiducia».
A. Rossi Tonon, "Corriere del Trentino", 2 luglio 2017
Eletto il 10 giugno come primo coordinatore cittadino del Pd, Andrea Rinaldi la prossima settimana aprirà la riunione del coordinamento discutendo anche dei quattro fuoriusciti dal partito (Salizzoni, Scalfi, Bungaro e Carlin).
C. Mussi, "Corriere del Trentino", 2 luglio 2017
«Quando qualcuno se ne va è sempre una sconfitta, ma è anche un elemento di chiarezza. Nel Pd c’è bisogno di chi riesce a stare e lavorare a prescindere da chi è il segretario».
C. Bert, "Trentino", 1 luglio 2017
Italo Gilmozzi non l’ha presa bene. Anzi: dopo aver letto le dichiarazioni della presidente del Pd Donata Borgonovo Re sul futuro sindaco del capoluogo, il segretario provinciale dem fa subito capire di non aver gradito. «Il prossimo sindaco di Trento — ha detto Borgonovo Re (Corriere del Trentino di ieri) — dovrà essere una donna. Usciamo da questo mondo maschile. Abbiamo bisogno anche di questa novità. Trento è giunta alla soglia della candidatura femminile per la guida della città, abbiamo bisogno di cambiare lo sguardo».
M. Giovannini, "Corriere del Trentino", 1 luglio 2017