Eletto il 10 giugno come primo coordinatore cittadino del Pd, Andrea Rinaldi la prossima settimana aprirà la riunione del coordinamento discutendo anche dei quattro fuoriusciti dal partito (Salizzoni, Scalfi, Bungaro e Carlin).
C. Mussi, "Corriere del Trentino", 2 luglio 2017
«Per quella data speriamo arrivi l’ufficialità della loro uscita – spiega Rinaldi - Anche se Salizzoni ha già espresso un parere molto chiaro sui social. La loro scelta mi ha stupito, senza dubbio, per tempi e modi. Bungaro e Carlin erano candidati non più di 20 giorni fa per un ruolo nel coordinamento cittadino (nella lista dello sfidante Iori), quindi anche se in passato si erano verificate delle manifestazioni di sofferenza, non pensavo sarebbero arrivati a tanto». Rinaldi ricorda che il Pd è una casa aperta, «dove si può entrare ed uscire, ognuno fa le sue scelte e forse ora loro hanno in mente altro dal punto di vista nazionale, non locale».
Il coordinatore non ritiene che la scissione interna causerà delle ripercussioni al Partito Democratico, «perché - sottolinea - sono delle persone corrette, hanno detto di non sentirsi più a casa, ma non ci sono motivi per pensare che non saranno leali nei nostri confronti». Rispetto alla possibilità che il nuovo gruppo potrà richiedere un assessorato in vista del 2018, Rinaldi è quasi certo che questo non avverrà: «Se fosse questo il motivo che li ha spinti ad andarsene allora dovremo cambiare opinione su di loro, sarebbe la conferma che non se ne sono andati perché non si sentivano bene nel PD. Ma non credo che succederà, perché sarebbe troppo difficile giustificare questa rivendicazione».
Il Pd sta attraversando un periodo difficile, dopo la sconfitta al referendum sono arrivati gli esiti negativi delle amministrative. «Il Pd non può esimersi dal ragionare su quello che è successo alle elezioni. È giusto interrogarsi perché dobbiamo guardare in faccia la realtà.Ma allo stesso tempo non possiamo ridurre l’agenda politica ai risultati di una tornata elettorale. Ora ci dovremo confrontare per riprendere il dialogo con la cittadinanza, riportandola al centro del nostro progetto». Secondo Rinaldi i primi segnali di ripresa sono arrivati dal forum nazionale che si è chiuso ieri a Milano «da cui siamo usciti con un percorso ben definito, anche se la mia impressione è che negli ultimi anni si sia andati poco a sinistra e troppo in direzione democratica, ma non è un “tutti contro Renzi”». Il primo impegno da coordinatore sarà martedì 6 luglio, quando 11 segretari e 11 componenti eletti si ritroveranno alla sede Pd per la riunione del coordinamento. «All’ordine del giorno ci saranno anche il problema sicurezza e le sfide della seconda metà della consiliatura».