Ammette la sconfitta del centrosinistra, e non potrebbe essere diversamente, ma il sindaco Alessandro Andreatta è anche convinto che la coalizione che guida il Comune di Trento tenga. Anzi. Se il centrosinistra si fosse presentato unito con i partiti che sono al governo cittadino, avrebbe vinto.
"Trentino", 23 ottobre 2018
Sindaco, il Pd nelle precedenti elezioni provinciali in Comune aveva ottenuto quasi il 31 per cento. Ora si ferma al 18,8 , con Futura che incalza al 13,5. Come commenta il risultato? Certo, la sconfitta a livello provinciale è pesante. L'alleanza democratica, popolare e autonomista è ridimensionata. Ma a livello del Comune di Trento il centrodestra non fa un exploit, perché arriva al 39,19 per cento ed il centrosinistra con Pd, Futura e Upt è solo a 3 punti di stacco al 36,19. Se poi si considera che il Patt di Rossi è al 9,66, in città vuol dire che il centrosinistra è al 45 per cento e voglio fare notare che a Trento la coalizione non si è spaccata. Capisco che il calcolo può essere strano, ma non è così.
In effetti, in città la coalizione ha tenuto, ma sarà così anche in futuro? Ma di fatto noi siamo ancora in giunta insieme ed il messaggio che passa è che si sta uniti si può ancora vincere. Il Patt è ancora al governo della città e noi andiamo avanti. Di fatto, se a Trento avessimo corso insieme saremmo arrivati al 45 per cento. In Provincia avremmo perso in ogni caso, ma non in modo così pesante, surclassati di quasi il 10 per cento dalla coalizione di centrodestra, loro al 46 per cento e noi al 37.
Dà per scontato che il Patt continuerà a fare parte della coalizione?Ma certo, perché sono proprio i numeri che ci dicono che insieme si può contenere l'ondata populista della Lega e che saremmo in netto vantaggio se fossimo stati insieme. E questo è un messaggio che va messo in evidenza. Ma c'è un altro dato che voglio sottolineare.
E qual è?In Trentino ha vinto il centro destra e la Lega, ma ha vinto soprattutto Salvini, perché il traino nazionale è stato decisivo. Penso perciò che il nemico che abbiamo di fronte è sì il centrodestra e la Lega, ma è soprattutto Salvini, perché è il vero personaggio politico che fa la differenza. E di conseguenza, il vero bersaglio contro cui combattere è la cultura leghista. Una volta si parlava di berlusconismo, mentre adesso si parla di cultura leghista, quella della chiusura, della paura del diverso, che mi spaventa molto. Il Trentino è una terra aperta e solidale, ci sono tantissimi episodi che ce lo hanno dimostrato
Allora veniamo al punto: cosa farete per combattere questa onda lunga di populismo e cultura leghista?Si combatte in perseguendo questi obiettivi: il primo è che si deve imparare a stare di più tra la gente e lo dice un sindaco che è sei giorni su sette con i cittadini. Secondo, bisogna parlare più semplicemente ai cittadini, non semplicisticamente. Tre, dobbiamo essere più operativi e perseguire più decisioni in fretta, dove siamo al governo, come a Lavis, Riva e Arco. Quattro, dobbiamo individuare poche priorità e battere di più su quelle e andare avanti fino in fondo.
Lei aveva annunciato la volontà di procedere con un rimpasto, anche perché ci sarà da sostituire l'assessore Andrea Robol, che si è dimesso per candidarsi alle provinciali. Alla luce dell'ottimo risultato di Futura2018, dovrà pensare anche a bilanciare gli equilibri in giunta?È vero: il 4 marzo avevo già detto qualcosa in proposito ed ora ne dico altre. A Trento Futura2018 è il terzo partito, con il 13,5 per cento ed è chiaro che un sindaco non può non tenere conto di questo risultato. È un dato politico che il sindaco dovrà tenere conto, la politica è capire dove vanno i cittadini, cosa pensano e chi votano e perciò è la prima cosa su cui dovrò riflettere nei prossimi giorni. Ho bisogno di prendere un po' di tempo.
Non è un mistero che avesse già intenzione di nominare al posto di Robol, Corrado Bungaro, di Insieme Trento, gruppo che ha sostenuto l'esperienza di Futura2018. Non ho ancora sotto mano tutte le preferenze, ma è chiaro che se Lucia Coppola è stata eletta con Ghezzi, c'è da sostituire la presidenza del consiglio. Ma è troppo presto per fare dei nomi a caldo. Aggiungiamo noi che una delle ipotesi che girava prima delle elezioni era di assegnare a Salvatore Panetta (Gruppo misto, ex Ccd) la presidenza del consiglio comunale. L'Upt in queste elezioni esce però fortemente ridimensionato, sia a livello provinciale, sia comunale: passa dal 9 al 3 per cento. Ragione in più per chiedere, come sempre ventilato, al vicesindaco Paolo Biasioli di fare un passo indietro.
I VOTI PER IL CANDIDATO PRESIDENTE CIRCOSCRIZIONE PER CIRCOSCRIZIONE