I sì per il governo Gentiloni, ieri a Palazzo Madama, sono stati 169. «Come Renzi il 24 febbraio 2014» ha subito osservato più di un senatore. Otto voti in più della maggioranza minima non rappresentano certo una maggioranza solida.
T. Scarpetta, "Corriere del Trentino", 15 dicembre 2016
La difficile transizione politica che coinvolge il Paese non può e non deve sfociare in un rigurgito di centralismo e conservazione e il fine della «governabilità» non può permettersi di sacrificare il processo delle riforme economiche e sociali. Il Trentino, grazie a un rapporto di cooperazione col Governo, è riuscito a «mettere in sicurezza» alcune importanti acquisizioni del proprio patrimonio autonomistico.
Alessandro Olivi, 14 dicembre 2016
All’indomani del voto, il governo con il quale il Trentino aveva raggiunto una serie di importanti accordi non esiste più. Gli effetti non sono di poco conto: la scrittura del terzo Statuto di autonomia è rinviata a data da destinarsi, le nuove deleghe (giustizia, agenzie fiscali, ipotesi sui concorsi della scuola) scivoleranno nella migliore delle ipotesi in fondo all’agenda del prossimo esecutivo, il rinnovo senza gara della concessione autostradale di A22, se non sarà rimesso in discussione, di certo subirà un ritardo.
T. Scarpetta, "Corriere del Trentino", 6 dicembre 2016
Votare «no», dopodomani, significa consegnare il paese a quelle forze che in Trentino «lisciano il pelo all’autonomia», salvo poi denigrarla nel resto d’Italia. Alessandro Olivi, da questo punto di vista, è preoccupato.
E. Ferro, "Corriere del Trentino", 2 dicembre 2016
Sono tre i motivi principali per votare Sì e sostenere la riforma della Costituzione. Il primo è che si realizza quanto tutti per decenni hanno sostenuto, e cioè che deve essere cambiato l'assetto di un parlamento con due camere che svolgono le stesse identiche funzioni, perché è una anomalia che comporta macchinosità al sistema.
Luca Zeni, 2 dicembre 2016
Siamo agli sgoccioli della campagna referendaria, e con l’avvicinarsi del “giorno del giudizio” si incrementano gli impegni per convincere gli ultimi indecisi (che non sembrano essere pochi).
G. Fusco, "Trentino", 1 dicembre 2016
La riforma costituzionale rappresenta un passaggio di fondamentale importanza per il futuro della nostra autonomia. La riforma si inserisce in un contesto, quello dei rapporti tra lo Stato e le Regioni, sfibrato dalla grande conflittualità seguita alla riforma costituzionale del 2001, in cui il rapporto tra i livelli di governo è stato regolato più dalle sentenze della Corte costituzionale che non da una dialettica sussidiaria e collaborativa.
Lucia Maestri, 28 novembre 2106
Al termine dell’incontro con i segretari provinciali dei partiti della coalizione a sostegno del Sì, il Partito Democratico nazionale conferma il suo sostegno alle Autonomie Speciali attraverso una riforma costituzionale che non solo permetterà loro di mantenere intatte le loro competenze, ma anche di acquisirne di nuove attraverso l’articolo 116.
7 novembre 2016