news nazionali pagina 19

Riforma carceri utile alla società, false notizie nocive

«Un regalo ai criminali contro la volontà democratica», «un provvedimento pericoloso», «la certezza della pena diventa un miraggio, con buona pace dei cittadini onesti», «l’ennesimo salva ladri». All’indomani di un deciso importante passo di civiltà, giungono dichiarazioni non equivoche che — sapientemente speculando in modo cinico, strategico e consapevole, su un diffuso sentimento d’insicurezza sociale — nel gridare e incitare allo sdegno, annunciano scenari sciagurati e drammatici per il «popolo degli onesti».
Andrea de Bertolini, Presidente dell'Ordine degli Avvocati di Trento, 18 marzo 2018

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Tutti i provvedimenti in materia di LAVORO e OCCUPAZIONEdei governi PD

JOBS ACT
La crisi produttiva e occupazionale che ha investito l’economia nazionale, a partire dalla fine dello scorso decennio, ha portato il Governo ad agire anche attraverso incentivi monetari e fiscali per le assunzioni da parte delle imprese, predisponendo strumenti che favorissero l’incontro tra domanda e offerta di lavoro, valorizzando l’apprendistato e le forme di alternanza scuola - lavoro. L’atto normativo che ha maggiormente caratterizzato l’intervento governativo in tema di mercato del lavoro è la L. 183/2014 (c.d. Jobs Act).

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Intervista al tesoriere Andrea RUDARI: «Ora tutto si sostiene con il volontariato»

«Ormai, senza finanziamento pubblico ai partiti, tutto si basa sul volontariato» spiega Andrea Rudari, ex consigliere comunale e provinciale e ora tesoriere del Partito democratico. Come funzionano i versamenti volontari? E' molto semplice: i candidati eletti in Comune, in Provincia, nelle Comunità di Valle o in Parlamento decidono di versare al partito una quota di quanto percepiscono. Questa, assieme al 2 per 1000 è l'unica forma di finanziamento che abbiamo.
A. Selva, "Trentino", 14 gennaio 2018

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«Legislatura difficile, ma ricca di soddisfazioni»

 Le elezioni sono alle porte e per Michele Nicoletti sembrerebbe profilarsi la corsa più difficile, quella in Valsugana. Ma il parlamentare trentino a farsi intimorire non ci sta e guarda già ai prossimi, importanti, traguardi. A partire dalla candidatura per la presidenza dell’assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa «che — assicura — sarebbe un grande orgoglio trentino».
S. Pagliuca, "Corriere del Trentino", 10 gennaio 2018

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La sinistra non neghi paura e rabbia sociale

Il 4 marzo si vota, le parole chiave della campagna elettorale saranno due: rabbia e paura. Sono questi i sentimenti che allignano nell’animo degli italiani. Nell’edizione del Corriere del Trentino di martedì ho letto l’intervista a Franco Ianeselli. Il sindacalista parla di «rancore», il rancore dei «perdenti della globalizzazione» i quali «sono operai tradizionali che perdono il lavoro, sono persone con un grado di istruzione elevato che non trovano sbocchi occupazionali congrui».
G. Hamel, "Corriere del Trentino", 4 gennaio 2018

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Un errore sminuire la storia

Monsignor Iginio Rogger l'11 novembre del 1991 raccolse la testimonianza di Karl Gruber, il quale confidò che lui e Degasperi si erano resi conto che non sarebbe bastato siglare un grande documento internazionale, per vedere realizzate le cose contenute in esso, concordando che la strada per realizzare i diritti etnici della popolazione tedesca dell'Alto Adige sarebbe stata agevolata dalla compresenza e dalla compartecipazione dei trentini.
Gianclaudio Bressa, "Trentino", 19 dicembre 2017

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Boschi paracadutata in regione, coro di «no» tra i democratici

«Ora non possiamo proporlo, ma sarei favorevole all’abolizione delle Regioni a statuto speciale». Così parlò Maria Elena Boschi il 25 ottobre 2014 dal pensatoio della Leopolda. Allora, i democratici di rito renziano si preparavano a cambiare il volto del paese anche attraverso la riforma costituzionale. A livello locale, ne nacque un piccolo polverone. Ugo Rossi chiamò Matteo Renzi e definì «stanche litanie» le affermazioni della ministra.
M. Angelucci - T. Scarpetta, "Corriere del Trentino", 17 dicembre 2017

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«Elezioni, scongiuriamo il governissimo»

Su due questioni sono tutti d’accordo: si vada al voto quanto prima e si eviti, in tutti i modi, l’ipotesi del «governissimo». Sul modo in cui si potrebbe scongiurare questa eventualità, però, le opinioni evidentemente si distinguono e ognuno rivendica il cosiddetto «voto utile», ovvero quello che ogni schieramento ritiene più conveniente per sé.
S. Pagliuca, "Corriere del Trentino", 14 dicembre 2017

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