Rapporto Sanità 2018: il Trentino vince la classifica delle performance sanitarie

Il Trentino ha la sanità migliore d'Italia e vince la classifica dei servizi sanitari offerti dai diversi territori. A certificarlo è il CREA, il Consorzio Per La Ricerca Economica Applicata In Sanità dell'università di Roma Tor Vergata, che ha presentato stamattina al Senato della Repubblica il suo Rapporto 2018 sulla “misura delle performance dei Servizi Sanitari Regionali”. 
Ufficio Stampa Provincia, 4 luglio 2018
scarica L'INFOGRAFICA


La Provincia Autonoma di Trento guida il gruppetto “dell'eccellenza” di cui fanno parte anche Provincia autonoma di Bolzano, Toscana, Lombardia, Friuli, Emilia Romagna e Veneto. 
Dal rapporto emerge che i livelli maggiori di tutela della salute garantiti dai territori più virtuosi sono raggiunti dai territori che più hanno puntato sulle politiche di integrazione tra sanità e sociale. “Una misura necessaria per migliorare la performance nell'ambito della tutela della salute e dell'inclusione” si legge nel rapporto.
Altro aspetto rilevante è che i risultati migliori sono figli di maggiori investimenti economici. “Queste province e regioni spendono un po' di più, erogano più servizi e hanno risultati migliori” ha spiegato il professor Federico Spandonaro, presidente di CREA Sanità che ha evidenziato in particolare l'esempio offerto dal Trentino sul fronte dell'assistenza agli anziani. “La Provincia Autonoma di Trento – ha sottolineato - in tutta l'area della residenza per gli anziani ha livelli superiori di 3 volte rispetto alla media nazionale. È la prova che chi stanzia di più, produce risultati migliori”.
Positivi i commenti dell'assessore alla Salute e Politiche sociali della Provincia Autonoma di Trento, Luca Zeni. "Quello odierno del CREA è un riconoscimento importante perché colloca il Trentino al vertice fra le sanità italiane. Il risultato è frutto di un patto che coinvolge politica, professionisti e cittadinanza. È un premio per le scelte fatte e al tempo stesso è un riconoscimento per i nostri medici, i nostri infermieri, il personale sanitario ma anche la nostra popolazione: lo stile di vita sano, le corrette abitudini alimentari, sportive e nella vita quotidiana hanno determinato questo tipo di classifica”.

Ma i risultati presentati sono anche un punto di partenza per il futuro: “Ci stimolano al cambiamento, ancora più velocemente” ha proseguito Zeni. “La società cambia, la popolazione invecchia, aumentano le cronicità, i problemi delle famiglie aumentano. Ecco perché occorre reimpostare continuamente anche la sanità. Oggi l'urgenza è aumentare ancora di più l'integrazione tra ospedale e territorio, aumentare i servizi territoriali, quelli per gli anziani, per le cronicità, per le demenze. Una serie di problemi che le famiglie affrontano quotidianamente e che le istituzioni devono aiutare a superare".

Dal rapporto CREA 2018 emerge che il servizio sanitario della Provincia autonoma di Trento può vantare 5 fattori caratteristici:

  1. favorevoli condizioni socio-economiche, con una popolazione in media più giovane, istruita e benestante di quella media italiana, ma anche in miglior stato di salute: condizioni che, in futuro, dovranno confrontarsi con un rapido invecchiamento ed una crescita in termini numerici
  2. un finanziamento del settore salute pubblica significativamente maggiore della media nazionale e orientato a promuovere l’integrazione socio-sanitaria, realizzando livelli di tutela superiori a quelli garantiti dai LEA a livello nazionale
  3. livelli di offerta, specialmente nell’ambito riabilitativo e residenziale, estremamente più alti della media nazionale
  4. una spesa sanitaria, sia pubblica che privata, superiore al quella media nazionale, ma coerente sia con l’equilibrio finanziario pubblico, sia con i livelli di sviluppo economico della Provincia
  5. in generale, una buona efficienza nell’erogazione dei servizi, con punte di eccellenza come quella dell’assistenza farmaceutica, ed un elevato grado di tutela pubblica della salute, dimostrata dai limitati impatti sui bilanci delle famiglie.

“Lo straordinario risultato che ci vede quest'anno davanti a tutti è figlio delle scelte fatte negli anni” ha osservato Paolo Bordon il direttore generale dell’Apss“In particolare è stata premiata la scelta di portare i servizi vicino al cittadino, in sinergia con le comunità locali e di costruire una rete ospedaliera qualificata composta da un lato da ospedali-hub nei quali trattare le patologie più complesse e urgenti, dall'altro da percorsi domiciliari che portano i servizi direttamente a casa del cittadino”.

I risultati offerti da questo ambiente favorevole si tramutano in una migliore qualità di vita per i cittadini trentini: la loro speranza di vita alla nascita è infatti di 6,7 anni superiore alla media nazionale. Anche in termini di disabilità si delinea un quadro migliore di quello del resto d'Italia. Al compimento del 65esimo anno di età, un cittadino trentino può sperare di vivere per ulteriori 10,9 anni senza problemi di salute che ne limitino le attività quotidiane. Tale dato è superiore sia a quello della Provincia autonoma di Bolzano (9,5 anni) sia a quello nazionale (9,8 anni).

 

LEGGI ANCHE: Anche nella salute vince il modello Nord Est, Trento in vetta, R. Magnano, ilSole24ore.com