In relazione all’accoglimento del ricorso della candidata alla Segreteria provinciale Arianna Paolida parte della commissione di garanzia nazionale, che ha ravvisato un contrasto tra il regolamento congressuale provinciale e il regolamento quadro nazionale, Arianna Paoli, con un atto di responsabilità, anche in considerazione dell’imminenza della scadenza elettorale, ha ritirato la sua candidatura.
I due candidati Alessandro Dal Ri e Lucia Maestri, nell’esprimere la loro gratitudine per il gesto di Arianna Paoli, si impegnano a valorizzare le istanze della sua mozione nello spirito unitario del partito.
«Siamo al minimo storico del Pd, c'è poco da rottamare», confessa Alessandro Dal Ri a chi gli chiede se la sua candidatura voglia fare piazza pulita del vecchio gruppo dirigente, compresa dunque la sua sfidante Lucia Maestri. Il 31enne informatico di Villazzano, consigliere circoscrizionale e segretario di circolo, è il nome a sorpresa delle primarie Dem: la sua sembrava una candidatura outsider, ma si è rivelata qualcosa di più e la sfida per la segreteria del Pd trentino è quantomai aperta.
"Trentino", 24 febbraio 2019
Dal Ri, togliamoci subito il sasso dalla scarpa. Può guidare il Pd un giovane sconosciuto senza esperienza amministrativa? Guardi, il Partito democratico deve fare un salto generazionale. Si è creata una dinamica per cui l'establishment è responsabile della situazione attuale, per ripartire servono facce nuove. Serve qualcuno a cui non si possa rispondere "tu hai fatto peggio".
C. Bert, "Trentino", 21 febbraio 2019
Lucia Maestri, c'è chi dice: Maestri rappresenta il vecchio gruppo dirigente che non sa farsi da parte. Cosa risponde? Che mi sembra un'argomentazione piuttosto strumentale e debole. È innegabile che la carta d'identità ha un peso, ma la mia non è stata un'autocandidatura, nasce dal basso, anche dai giovani. E poi andiamo a vedere bene cosa c'è dietro al cosiddetto "nuovo"...
C. Bert, "Trentino", 21 febbraio 2019
Il Partito Democratico del Trentino si appresta a consumare il rituale delle primarie, più per inerzia che per voglia di rigenerarsi dopo il kappaò delle elezioni provinciali. Nello stesso giorno si sceglieranno il segretario nazionale e quello provinciale. Ma mentre il nazionale offre un dibattito tra i candidati sul futuro del Pd, a livello locale si assiste per ora ad un «non congresso».
Roberto Pinter, 19 febbraio 2019
Il PD ha archiviato le primarie del 30 aprile, le ennesime dalla sua nascita. Un elemento statutario, forse identitario, caratterizzante la sua breve ma intensa storia. Un bel momento di democrazia e di partecipazione nell’epoca del disgusto verso la politica, che ha catalizzato per settimane l’attenzione della politica e dell’opinione pubblica riaffermando la centralità del PD nelle dinamiche politiche ed istituzionali del Paese.
Alessio Manica, "Trentino", 19 maggio 2017
Oggi Elisa Filippi e Paolo Mirandola saranno a Roma all’Assemblea nazionale del Pd, chiamata ad eleggere il nuovo segretario. Dopo il voto degli iscritti e le primarie, concordi sia nell’esito che nelle proporzioni, Matteo Renzi.
L. Marsilli, "Trentino", 7 maggio 2017