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#UnioniCivili, il PD va avanti. Tonini: "Noi guardiamo alla Carta. E il dibattito dentro alla Chiesa è ancora apertissimo"

Giorgio Tonini è impegnato a condurre in porto il disegno di legge Cirinnà sulle unioni civili: "Come parlamentare il punto di riferimento è la Costituzione e le sue interpretazioni da parte della Corte Costituzionale. Siamo su un crinale difficile, però dobbiamo trovare il giusto equilibrio, lo dico da cattolico. Si arriverà in porto, ne sono sicuro."
P. Conti, "Corriere della Sera", 24 agosto 2015
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Formiamo la relazione di genere

Intervengo volentieri per replicare alla lettera del consigliere provinciale Claudio Cia. Ciò perché il miglior modo per smentire le bugie ed evitare la strumentalizzazione ideologica, di cui lei parla, è raccontare le cose come stanno veramente, in maniera chiara e trasparente.
Sara Ferrari, "Trentino", 23 agosto 2015

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INTERVISTA A GIORGIO TONINI - «Quote rosa? Avanti con le unioni»

Nella classifica dei più presenti e produttivi in parlamento, Giorgio Tonini è il parlamentare che si guadagna il primo posto tra i trentini: è 78esimo su 315 senatori, con il 96,46 % delle presenze e co n un indice di produttività del 206.7. Va precisato che, come sostiene lo stesso Tonini, la produttività non è solo quantitava, ma andrebbe valutato anche l’esito del lavoro in parlamento. Ha al suo attivo 3 disegni di legge, 1 mozioni, 1 interrogazione sia a risposta orale che scritta, 100 emendamenti.
S. Mattei, "Trentino", 23 agosto 2015

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Un patto regionale per promuovere la pari dignità sociale e le pari dignità di tutte/i

L’Alleanza Regionale per le Pari Opportunità ha sottoscritto pubblicamente un patto di collaborazione tra i principali soggetti istituzionali che in Trentino-Alto Adige/Südtirol operano nell’ambito delle Pari Opportunità e condividono l’importanza di promuovere insieme azioni e progetti per contrastare ogni forma di discriminazione.
www.regioni.it, 18 giugno 2015

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Sara Ferrari sull'educazione alla relazione di genere: «L'ideologia gender è un'invenzione»

TRENTO – E' di questi giorni la polemica che ha preso il via su alcuni blog e su alcune pagine Facebook rispetto al progetto Educare alla relazione di genere, percorso educativo che la Provincia autonoma di Trento mette a disposizione delle scuole, alle quali risponde l'assessora alle Pari Opportunità, Sara Ferrari. La polemica, mossa da articoli e da una conferenza stampa di Fratelli d'Italia, considerava il progetto “pericoloso”, perché – si legge in uno degli articoli – si introdurrebbe «l’ideologia gender con lo spettro del bullismo omofobico».
http://www.trentino-suedtirol.ilfatto24ore.it/, 15 giugno 2015

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La violenza di Salvini contro i rom

ll rapporto 2014 dell'«Associazione 21 luglio» conferma in Italia una realtà che chiunque si sia occupato di Rom e Sinti conosce bene. Nonostante nell'immaginario collettivo la presenza zigana nel nostro Paese sia considerata numericamente rilevante, i dati descrivono una situazione ben diversa. Non solo l'Italia ha una delle percentuali più basse di Rom di tutta Europa (lo 0,25% sul totale della popolazione), ma «conosce» di questa percentuale solo la sua parte «visibile», dunque quella che vive il disagio abitativo dei cosiddetti «campi nomadi» (per una percentuale che precipita così allo 0,06%).
Mattia Civico, "L'Adige", 11 aprile 2015

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Olivi: "Nidi negli incubatori aziendali"

Il vicepresidente: "Imprenditoria femminile, incentivi insufficienti. Conciliare lavoro e famiglia con un intervento ad ampio raggio con un sistema di aiuto che tenga conto anche del fattore tempo. Nidi aziendali e più servizi possono essere la chiave di volta". Ferrari: "Babysitter, stiamo lavorando ad un nuovo registro. Ma il problema è culturale: si devono scardinare gli stereotipi di genere".
D. Roat, "Corriere del Trentino", 19 febbraio 2015
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"Omofobia, la legge si farà". Il PD risponde al vescovo

Il Pd incalza. Robol: "E' una questione che dovrebbe avere un valore per tutti. Ma siccome si tratta di una battaglia facile per la minoranza la discussione viene strumentalizzata. Se tutto dovesse slittare all'estate non sarebbe bello. Faccio appello al senso di responsabilità delle minoranze. Quello sulle preferenze di genere è un passaggio obbligato che diverse regioni hanno già fatto e il Trentino non può permettersi di rimanere indietro".
A. Rossi Tonon, "Corriere del Trentino", 6 febbraio 2015
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