Borgonovo Re: "Irresponsabili i sindaci che non comprendono il dovere inderogabile della solidarietà, che si fanno intimorire dall'accoglienza, senza comprendere che ogni territorio deve fare la sua parte. In Trentino i profughi sono 431, uno sforzo esiguo rispetto a quello richiesto ad altre province italiane".
S. Pagliuca, "Corriere del Trentino", 13 febbraio 2015
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Dopo che il Ministero dell’Interno ha annunciato che al Trentino sono stati assegnati altri 150 profughi che potrebbero essere trasferiti dai centri di accoglienza nazionale nei prossimi giorni senza ulteriore preavviso sono cominciate le polemiche fra chi dici che è doveroso ospitarli e fra invece chi non li vuole sul territorio trentino.
Da "La Voce del Trentino", 20 dicembre 2014
Alla fine, il Trentino si è rivelato per quello che è: un popolo solidale. Aperto. Generoso. "Anche se, forse, a volte dev'essere sollecitato e aiutato ad eliminare paure e pregiudizi" come pensa anche l'Assessora Borgonovo Re, con delega nel campo dell'immigrazione extracomunitaria.
M. Zamattio, "Corriere del Trentino", 18 dicembre 2014
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Quella dei profughi non è solo una questione politica. È morale! Non lasciamo a nessun partito o politicante appropriarsi di questa questione e facciamola entrare nel dibattito comune, perché la questione c'è e ci sarà, si tratta di decidere se «abitarla» o far finta che sia tutto ok. Fino alla prossima protesta, fino al prossimo sbarco, fino al prossimo presunto stupro e voci urlanti al seguito.
Egon Angeli, "L'Adige", 18 dicembre 2014
«Siamo o non siamo la città della pace e dell’accoglienza? Facciamo i roveretani e non speculiamo sulla paura. Io ci metto la faccia e appena avrò gli elementi per comunicarli alla popolazione lo farò...» A parlare è il sindaco Andrea Miorandi che getta acqua sul fuoco delle polemiche per il timore dell’arrivo in massa di profughi a Sacco nella struttura dell’ex asilo della Manifattura ed ex Cral.
"Trentino", 10 dicembre 2014
Il silenzio può essere un modo per ricordare, fare Memoria, ma serve anche a riflettere. In occasione del primo anniversario della tragedia del 3 ottobre 2013, avvenimento nel quale morirono quasi 400 persone imbarcate su una nave libica inabissatasi a poche miglia dalle coste dell’isola di Lampedusa, il silenzio è quindi utile per riflettere circa le azioni e i fatti che quell’evento ha determinato.
Pasquale Mormile, segretario PD Gardolo, 6 ottobre 2014
Si preannunciava un Consiglio caldo, così è stato. Per tre volte il presidente Mario Airoldi, di fronte al rumoreggiare dei tanti marcolini (peraltro suoi «concittadini») presenti tra il pubblico, ha minacciato di far sgombrare l'Aula. Anche l'assessore alla Solidarietà sociale Donata Borgonovo Re ha dovuto interrompere ad un certo punto la sua esposizione sui numeri dell'arrivo dei profughi (vedi anche box a fianco) e soprattutto sulle prospettive future del campo di Marco: quando ha sottolineato il valore positivo della scelta dei profughi di sottoporsi, nonostante non fossero obbligati, al test del dna.
"L'Adige", 31 luglio 2014
La cosa più importante è aver colto in questi ragazzi il desiderio di costruirsi un futuro di dignità e lavoro, il desiderio di imparare l'italiano, di esercitare una professione e aver sentito la loro gratitudine per come sono stati accolti in Trentino. Ma fra queste persone c'è anche tanta preoccupazione per le proprie famiglie, rimaste nel Paese d'origine.”
Ufficio Stampa provincia Autonoma di Trento, 20 giugno 2014