L'ex consigliere provinciale Vincenzo Passerini, oggi neopresidente per il Trentino Alto Adige del Coordinamento nazionale comunità di accoglienza, ieri sull' Adige ha stigmatizzato il silenzio delle forze politiche del centrosinistra autonomista che governa il Trentino sulla tragedia umanitaria dei dei profughi da accogliere, che fuggono da guerre e massacri dittature e che qui si vedono chiudere le porte in faccia da sindaci e Comunità di valle.L. Patruno, "L'Adige", 22 febbraio 2015
L'assessora provinciale alle politiche sociali Donata Borgonovo Re da mesi impegnata nel trovare le soluzioni per l'accoglienza commenta: «Forse la sollecitazione di Passerini potrà essere utile per fare riflettere la politica. Noi come giunta ci stiamo muovendo sul piano operativo e per sensibilizzare i cittadini perché il dovere dell'accoglienza non è in discussione, ma sussistono dubbi e paure». L'assessora esclude che la Provincia possa risolvere il problema piazzando i profughi in caserme o ex caserme. «Ci abbiamo pensato - ammette - ma le caserme in funzione sono zona militare, era stata considerata la caserma di Predazzo ma non possiamo mettere queste persone in aree militari per motivi di sicurezza nazionale, mentre le caserme dismesse sono fatiscenti e dunque inutilizzabili». La Provincia cerca dunque la disponibilità di strutture capienti (fino 100 persone) come alberghi o simili per la prima accoglienza dei profughi e poi appartamenti o famiglie o altre soluzioni numericamente più ridotte (poche unità) per la seconda fase di chi rimane per periodi più lunghi. Appena arrivano i profughi vanno sottoposti a controlli sanitari, pratiche burocratiche varie per i documenti con la questura, poi vanno seguiti per insegnare loro regole di convivenza e di vita quotidiana. Borgonovo Re è in attesa delle risposte degli amministratori comunali e delle Comunità visto che il termine non è ancora scaduto ma è fiduciosa: «Ho buone speranze che vinca la razionalità e la responsabilità e la comprensione da parte dei cittadini. Abbiamo avuto dei begli esempi a Piné e a Isera». Il vicepresidente della Provincia, Alessandro Olivi , anch'egli del Pd, dice: «Passerini ha ragione. Il Pd deve farsi sentire per costruire un Trentino dell'accoglienza e della solidarietà». E l'assessora Sara Ferrari aggiunge: «In giunta abbiamo sempre condiviso ogni proposta di Donata Borgonovo Re. Personalmente ho anche incontrato i ragazzi di Rovereto. La maggioranza agisce».
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