GIUDICARIE - «Se vuole fare l'imprenditore, può farlo anche con una superficie minore». Si può sintetizzare così il pensiero di Salvatore Moneghini , coordinatore giudicariese del Partito Democratico, autore di un comunicato sull'argomento dell'anno: l'arrivo dei Supermercati Poli a Spiazzo.
"L'Adige", 15 novembre 2011
Attenzione all'incipit. «Il Pd - si legge - si fa portatore delle istanze del territorio e chiede alla Comunità di valle di intervenire per trovare un giusto punto di equilibrio che consenta la realizzazione dell'intervento a beneficio della popolazione di Spiazzo, ma al contempo la salvaguardia di alcune peculiarità del nostro territorio e di un servizio capillare che rappresenta a tutti gli effetti una insostituibile funzione sociale». A parlare, anzi, a scrivere (non serve dirlo), non è una forza di opposizione, ma il Pd, che è al governo della Comunità giudicariese. «Quando la questione è venuta alla ribalta, circa un mese fa - spiegano i democratici - abbiamo ritenuto di effettuare un approfondimento, sentendo le parti coinvolte per raccogliere informazioni, i diversi punti di vista, le perplessità e le preoccupazioni». Sì, perché, come osserva Moneghini, «il recupero dell'area "ex Ille" è un'operazione rilevante per il comune di Spiazzo, ma non solo»: la superficie è troppo ampia per servire solo Spiazzo. Il Pd definisce l'operazione «legittima», anche se può essere effettuata utilizzando un provvedimento amministrativo del febbraio 2011 della Provincia in deroga all'attribuzione di area commerciale, prevista a regime in non più di 400 metri quadrati». Tuttavia «valutare un intervento come questo solo dal punto di vista urbanistico significa avere una visione parziale delle cose. È necessario guardare oltre, considerando anche altri aspetti». Ossia? «Appare evidente - replica Moneghini - che le dimensioni dell'area commerciale (5.800 metri quadri, di cui 1.500 destinati al dettaglio alimentare) fanno sì che questo insediamento avrà certamente ripercussioni sulla situazione commerciale della valle Rendena e della Busa di Tione». E qui il Pd lancia un altro richiamo alla Comunità. «Se da un lato è vero che in questa fase transitoria la Comunità non ha la competenza per intervenire formalmente, è altrettanto chiaro, e lo ha ribadito anche l'assessore Olivi, che la nuova legge sul commercio le attribuisce una piena funzione di pianificazione in materia, che sarà attivata con l'approvazione dei relativi strumenti di programmazione». Il Pd ricorda che «nell'incontro con gli amministratori locali e la giunta della Comunità, organizzato sul tema, l'assessore Olivi ha richiesto alla Comunità delle Giudicarie di esprimersi in merito considerando questa iniziativa come una anticipazione della programmazione di cui la Comunità sarà, a breve, protagonista. Noi riteniamo che la questione debba essere valutata nell'ottica di un ambito più ampio rispetto a quello comunale. Dobbiamo interrogarci in merito alla congruità dell'area pianificata a commerciale e pensare ad un significativo ridimensionamento della stessa; le dimensioni prospettate, diversamente, andranno ad incidere negativamente sulle peculiarità del nostro territorio con il rischio di far scomparire il servizio capillare dato dai negozi di vicinato nei numerosi comuni di montagna che rappresentano un'insostituibile funzione sociale». Vediamo cosa dirà lo studio sulla situazione del commercio in Trentino commissionato dalla giunta provinciale al Politecnico di Torino, che dovrebbe essere pronto in primavera. Intanto «si consideri - osserva il Pd giudicariese - che un simile contingente di metratura commerciale si configura come un "caso unico" per la sua dimensione, mai autorizzato da queste parti».
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