
La Consigliera Provinciale del Partito Democratico del Trentino, Francesca Parolari, ha presentato un’interrogazione alla Giunta provinciale per fare chiarezza sulle tempistiche e sulle risorse economiche previste per l'aggiornamento del nome e del logo dell'ex APSS, ora ASUIT, e per chiedere un approccio più graduale alla sostituzione della documentazione.
Trento, 11 dicembre 2025
La trasformazione della vecchia APSS in ASUIT (Azienda Sanitaria universitaria integrata) è una riforma necessaria per integrare cura, formazione e ricerca, dopo l'istituzione della Scuola di Medicina e Chirurgia. Un processo che richiede l'adozione di atti fondativi essenziali, come il protocollo d'intesa con l'Università.
“L'avvio dell'ASUIT è un impegno strategico e delicato che assorbe già molte risorse, in un momento dell'anno, dicembre, di per sé estremamente impegnativo per la chiusura e la programmazione,” dichiara la Consigliera Parolari.
“Di fronte a queste priorità, sembra però che per l'attuale governance aziendale ci sia un'azione assolutamente imprescindibile rispetto a tutto il resto: il cambio immediato di ogni intitolazione con il nuovo logo, a partire dalla carta intestata.”
L'interrogazione evidenzia come siano state inviate sollecitazioni a tutti i dipartimenti e unità operative affinché "facciano sparire tutto ciò che colleghi l'attività alla vecchia APSS". Questo ha portato alla richiesta di avere "Montagne di buste, cartelle, fogli al macero e cartellonistica da aggiornare con la massima urgenza" , poiché "Ogni comunicazione che dal 1 gennaio 2026 uscirà dall'Azienda dovrà essere intestata ASUIT".
“Pur essendo consapevoli che l'aggiornamento del nome sia necessario, ci chiediamo perché questo non possa avvenire con un’azione graduale e progressiva,” sottolinea Parolari. “Questo approccio rischia di generare sprechi inaccettabili di materiale e di gravare inutilmente sul personale alla fine di un anno già faticosissimo, distraendolo dalla risoluzione delle vere emergenze che pesano sulla sanità trentina.”
Per questo motivo, la Consigliera Parolari chiede alla Giunta: