Bilancio, il centrosinistra fissa le priorità

TRENTO L’impegno più importante, sul fronte economico, riguarda uno dei temi strategici degli ultimi anni: la casa. In vista dell’avvio della discussione sul bilancio provinciale — martedì il governatore Maurizio Fugatti presenterà la relazione alla manovra — l’Alleanza democratica autonomista si prepara alla «maratona» in Aula presentando una serie di emendamenti che entrano nel dettaglio delle partite più delicate: dai nidi all’immigrazione,dalla famiglia alla sanità. Passando, appunto, per la questione abitativa.
M. Giovannini, "Corriere del Trentino" 5 dicembre 2025

Due, in particolare, i fronti sui quali il centrosinistra vuole intervenire. Il primo riguarda Itea. Con la proposta di attivare un piano straordinario decennale, in accordo con il Consiglio delle autonomie, «per incrementare — hanno spiegato ieri i rappresentanti dei gruppi che formano Ada — la disponibilità di alloggi Itea». Arrivando alla realizzazione di almeno mille case che potranno essere affittate a canone sostenibile nei territori a più alta tensione abitativa. Con un occhio alla sostenibilità: per la creazione dei nuovi alloggi si dovrà privilegiare la ristrutturazione dell’esistente, anche valorizzando il patrimonio Itea. Una operazione, questa, dal costo importante: l’emendamento prevede infatti uno stanziamento di 30 milioni all’anno. Sempre in ambito abitativo, per affrontare i problemi attuali si prevede che gli alloggi recuperati dai privati con i contributi pubblici siano vincolati per almeno 15 anni alla locazione residenziale «a un canone — secondo Ada — che non può superare quello moderato». In questo caso, gli stanziamenti sono di 7 milioni nel 2026, di 12 milioni nel 2027 e di 5 nel 2028.

Sotto la lente anche il sostegno alla famiglia e la conciliazione, sulla quale è intervenuto lo stesso Fugatti con una misura di abbattimento delle rette dei nidi. «Ma diversamente da quanto proposto dalla giunta — ha rilanciato il centrosinistra — si modifica la legge provinciale sui nidi per prevedere un aumento di trasferimenti ai Comuni perché possano abbassare o azzerare le rette». Evitando dunque rimborsi diretti alle famiglie «che complicano la vita sia alle famiglie che ai Comuni» (l’impegno economico stimato è di 5 milioni all’anno nel triennio 2026-2028, due milioni all’anno in più rispetto al meccanismo elaborato dall’esecutivo provinciale). Il centrosinistra prevede quindi di lasciare il meccanismo di rimborso, al netto dei buoni di servizio, per la retta dei servizi conciliativi a carico delle famiglie, riducendo l’importo della spesa. Ancora, per quanto riguarda il congedo parentale, l’Alleanza democratica autonomista vuole portare all’80% della retribuzione la copertura dei mesi di congedo successivi al primo, integrando i trattamenti previsti a livello nazionale. Per garantire un trattamento equo tra pubblico e privato, l’idea è di integrare fino al 100% della retribuzione dei genitori, per un massimo di 30 giorni all’anno di malattia del bambino fino a tre anni.

E se per quanto riguarda il sociale si punta a integrare le pensioni statali minime per arrivarea un importo di almeno mille euro al mese, nell’ambito della salute si guarda al contratto del personale del comparto sanitario, armonizzando i contratti di Rsa e Azienda sanitaria «stanziando risorse adeguate per evitare la fuga di personale dalle Rsa agli ospedali». Legato al sociale anche il tema dell’integrazione, con la prospettiva di uno stanziamento di 2 milioni all’anno per rivedere i criteri di definizione del numero dei posti di accoglienza per i richiedenti protezione internazionale e per promuovere percorsi di inserimento dei migranti nelle comunità.

Infine, sul fronte del lavoro, Ada prevede contributi a fondo perduto per progetti integrati di ricerca industriale, sviluppo sperimentale e innovazione nel manifatturiero. E un’agevolazione contributiva per le imprese manifatturiere che assumono a tempo indeterminato e riconoscono retribuzioni almeno del 30% in più rispetto alla media provinciale di riferimento.