Zanella: "Valdastico Nord, le contraddizioni della Lega"

Era il 2012 quando gli allora consiglieri e consigliere provinciali della Lega Nord (Filippin, Savoi, Civettini, Penasa, Casna, Paternoster) interrogavano la Giunta sulle conseguenze del preforo esplorativo realizzato nel monte Spizon - gruppo della Vigolana nel comune di Calliano - per verificare la fattibilità della realizzazione del depuratore di Trento sud all’interno di un triplo tunnel con canne lunghe 500 m  (interrogazione n. 4560/XIV). Opera che fu poi realizzata esternamente proprio a seguito dell’intercettazione delle falde acquifere dopo un centinaio di metri di scavi del preforo, con un deflusso di 40-40 litri di acqua al secondo corrispondente a 4.300 m2 al giorno.
Paolo Zanella, 7 novembre 2025

I consiglieri della Lega Nord accusavano la Giunta di allora di aver sottostimato le considerazioni effettuate dalla parte tecnica della PAT contenute nelle relazioni di contrarietà alla realizzazione della A31 rispetto al rischio di drenaggio delle falde acquifere contenute nell’ammasso roccioso della Vigolana. Nell’interrogazione veniva infatti riportata parte della relazione della Provincia che riguardava l’attraversamento in galleria nei comuni di Lavarone, Folgaria, Besenello e Calliano, stralcio che a nostra volta riportiamo:

La problematica di maggiore rilievo che il tratto in galleria deve affrontare è legata all’effetto di drenaggio che il foro induce sulle falde acquifere contenute nell’ammasso roccioso. In particolare il modello idrogeologico proposto non coincide con le conoscenze disponibili per i massicci calcareo dolomitici della Valle dell’Adige (vedasi sorgenti di Acquaviva di Trento e dello Spino di Rovereto) in cui lo sviluppo di un notevole carsismo anche nella formazione della Dolomia Principale condiziona in modo rilevante la circolazione sotterranea e l’ubicazione di tutte le sorgenti. Interessante è rilevare ad esempio come le sorgenti di maggiore portata, che emergono intorno al massiccio della Vigolana, non siano legate ai contatti stratigrafici dei litotipi carbonatici ma prevalentemente sostenute dai terreni più argillosi/metamorfici delle formazioni geologiche più profonde. Si evidenzia inoltre che gran parte della galleria corre parallelamente e attraversa più volte zone a fortissima fatturazione tettonica che favoriscono il drenaggio verticale delle acque. Altresì rimane sospesa e contraddittoria la proposta progettuale di intervenire durante la progressione dello scavo al fine di intercettare eventuali faglie (fratture che mettono in comunicazione lo strato superficiale con gli strati profondi) chiudendole ed evitare drenaggi consistenti della falda. Inoltre non pare supportata da sufficienti dati la proposta che a galleria finita l’acqua di sgrondo (l’acqua intercettata durante la progressione della galleria) ammonti a circa 250 l/s viste le premesse di cui sopra, così come la pressione idrostatica gravante in alcuni punti della galleria sia gestibile attraverso drenaggi pilotati ed ininfluenti sul sistema di circolazione idrica. La proposta che il tratto della galleria di valico con l’impermeabilizzazione della stessa sia sufficiente per ripristinare i livelli piezometrici preesistenti dopo sgrondo è da supportare con dati tecnici specialmente in relazione al ripristino del reticolo superficiale che alimenta le sorgenti. Infatti, è utile ricordare che i Comuni della “Magnifica Comunità degli Altipiani Cimbri” (Folgaria, Lavarone e Luserna) in associazione ai comuni di Centa San Nicolò, Vattaro, Bosentino, Vigolo Vattaro, Mattarello, Besenello e parzialmente Trento sono riforniti di acqua proveniente da sorgenti del massiccio dell’altopiano. Inoltre le sorgenti dell’area dell’altopiano oltre a rifornire i sopra citati comuni e la loro rete idropotabile alimenta una serie robusta di acquedotti consortili privati o frazionali e un significativo numero di attività delocalizzate (attività di trasformazione lattiero - casearia, agritur, attività ricettive ecc.) private non altrimenti alimentabili. Si richiama l’attenzione sulla forte ed intensa attività turistica che interessa tutto l’altopiano e che produce importanti numeri in termini di presenze sia nella stagione invernale che estiva (1.800.000 nel 2011). La perdita totale o parziale di risorse idriche risulterebbe difficilmente sostituibile: già allo stato attuale in situazioni di forte presenza turistica si deve ricorrere a risorse aggiuntive (corsi d’acqua superficiale ecc.) per alimentare una domanda in forte espansione. L’alterazione dell’equilibrio sorgivo in quota renderebbe problematica la sua gestione, ma quello che risulterebbe di maggiore impatto sarebbe la perdita di risorse per le micro attività e per le frazioni così presenti e diffuse sull’altopiano. Un ultimo aspetto importante sempre legato alla circolazione idrica profonda riguarda il possibile impatto negativo sul lago di Lavarone. A tale proposito si ricorda come sia dimostrata la stretta connessione tra le sorgenti esistenti a monte della frazione Busatti ed il lago di Lavarone con prove fluoroscimetriche. Si ritiene pertanto indispensabile avere un quadro completo dell’aspetto idrogeologico attraverso il monitoraggio di sorgenti e pozzi, da concordare con l’Agenzia per la Protezione dell’Ambiente, per ogni singolo complesso idrogeologico e avviare il controllo sistematico degli stessi, nonché promuovere studi e approfondimenti di questi complessi idrogeologici in relazione al tracciato prescelto della galleria.

Giustamente gli allora consiglieri della Lega evidenziavano che gli studi geologici e idrogeologici provinciali inerenti il possibile tracciato della A31 - che in tutte le sue varianti realizzabili oggi, passerebbe comunque almeno per uno dei comuni citati - sconsigliano di forare le montagne che dividono Trentino e Veneto in quell'area, per l’elevato rischio idrogeologico. È evidente che gli approfondimenti tecnici geologici di quindici anni fa valgono anche oggi, basandosi i tempi geologici su scale ben lontane da quelle dei tempi della vita umana.

Risulta difficile quindi capire come la posizione dei consiglieri della Lega Nord di allora si concili con la ferma volontà di oggi di realizzare la A31 Valdastico Nord, che ad oggi pare avrà l’uscita su Acquaviva, quindi attraversando il gruppo della Vigolana. 

Tutto ciò premesso si interroga la Giunta per sapere:

come si concilia la posizione critica, attenta e giustamente prudenziale del 2012 della Lega Nord sul rischio idrogeologico della realizzazione di un tunnel nel gruppo della Vigolana - critica supportata dai pareri tecnici della Provincia - con la ferma volontà, a questo punto acritica e irresponsabile, della Lega di oggi assieme a tutta la maggioranza di completare la A31 Valdastico Nord proprio forando il massiccio in questione. 

IL TESTO DELL'INTERROGAZIONE

 

cons. Paolo Zanella

Gruppo PD del Trentino