La situazione della Trentino School of Management (TSM) è emblematica sotto molti punti di vista. Rappresenta purtroppo la modalità peggiore con la quale un ente venga “utilizzato” per mera spartizione di potere ed equilibrismi politici, invece di avere come priorità il suo scopo e cioè quello di formare la classe dirigente.
Alessio Manica - Michela Calzà, 7 agosto 2025
E’ il motivo per il quale abbiamo ritenuto, come Partito democratico, di depositare un’interrogazione in merito a un conflitto che ha visto persino la denuncia dell’Università di Trento che ha sospeso la sua nomina e la sua partecipazione nel cda per non avallare in nessun modo lo scontro di potere tra membri del partito di maggioranza e riportare l’attenzione sulla necessità di selezionare la dirigenza per competenza e merito, nel rispetto dell’istituzione stessa e del suo ruolo.
Questo conflitto non riguarda la qualità del lavoro della TSM, ma piuttosto chi comanda e riceve l'indennità più alta. La nomina di un Amministratore Delegato (AD) da parte della Giunta Fugatti nell'estate del 2024 sembra essere stata una mossa politica per riequilibrare le forze, dato che la TSM aveva sempre operato serenamente in sua assenza.
Nonostante la creazione del ruolo di AD e la modifica dello statuto, l'AD non avrebbe esercitato le deleghe operative e il relativo compenso, passandole invece con procura alla direttrice generale. Questo ha portato a una situazione in cui entrambe le figure apicali sono svuotate dei loro compiti, che vengono invece trasferiti alla direzione.
Inoltre, il 24 dicembre 2024 è stato stipulato un contratto di locazione per la nuova sede della TSM a Gardolo, con un costo annuo di €483.675 più IVA. Il costo totale in sei anni supera i 3,5 milioni di euro, inclusa l'IVA. Tuttavia, la TSM non si è ancora trasferita nella nuova sede e rimane in quella storica. Ciò solleva interrogativi sulla giustificazione del canone elevato versato per il 2025.
Insomma nulla va per il verso giusto e pagarne le conseguenze è chi lavora in TSM e chi usufruisce di un servizio di formazione importante che, pare però non interessare a chi la usa per scopi politici e partitici.
Come gruppo terremo alta l’attenzione e ci auguriamo che si porti rimedio quanto prima a questa ennesima brutta figura della maggioranza di governo.
Capogruppo Alessio Manica
cons.ra Michela Calzà