Studenti infermieri trentini unici senza borsa di studio nel nord-est grazie a Fugatti, Tonina, Cia e Segnana

Ieri in Consiglio provinciale si è consumata una vicenda incomprensibile a chiunque sia dotato di un minimo di buonsenso, una vicenda intrisa di grettezza e irresponsabilità. 
Paolo Zanella, 26 luglio 2025

Come minoranze dell'Alleanza Democratica Autonomista abbiamo presentato un emendamento (non all’ultimo minuto, ma dentro i termini e pubblicizzato sulla stampa) a prima firma del sottoscritto con carattere di urgenza, visto che si stanno aprendo in questi giorni le iscrizioni ai corsi di laurea in infermieristica. Un emendamento che prevedeva l'istituzione di borse di studio progressive (1000 euro al primo anno, 2000 euro al secondo e 3000 euro al terzo) per gli studenti iscritti al corso di laurea in infermieristica, vincolandoli a restare a lavorare in Trentino per almeno tre anni. Una misura che si è resa necessaria a fronte di due fenomeni: il precipitare del numero di iscrizioni al corso di studi (nello scorso anno accademico solo 120 su 200 posti, prima volta in Trentino che non si coprono i posti banditi) e l'istituzione di forme di borse di studio/incentivi all'iscrizione nelle altre Regioni del NordEst (Veneto, Friuli Venezia Giulia), mentre l’Alto Adige ha deciso di retribuire i tirocini, una concorrenza in termini di attrattività.

Da subito l’assessore Tonina ha accolto l’emendamento, facendolo riformulare alla parte tecnica e identificando la borsa di studio come incentivo versato da APSS agli studenti per il trattenimento nel SSP, mantenendo quantum e vincoli.

Peccato che ieri l’assessore si sia rimangiato la parola, sfilando l'emendamento così come riformulato dal tavolo della trattativa, cedendo ai capricci dei consiglieri Segnana e Cia volevano la primogenitura, accampando scuse da improvvisatisi giuristi che decidono che l’emendamento (che come riformulato dagli uffici non hanno nemmeno mai visto) non sia ammissibile. Un emendamento riformulato da fior fiore di dirigenti della Giunta provinciale e sulla cui ammissibilità decide il Presidente sentiti gli uffici.

Nulla di fatto quindi, solo perché non si accettava che la proposta venisse dalla minoranza. Nemmeno davanti all’offerta di firmare loro per primi con l’assessore Tonina l’emendamento, intestandoselo. Proposta che abbiamo fatto perché noi della minoranza lavoriamo per il bene del Trentino, non  certo solo per rivendicare proposte.

Un tema che era urgente affrontare entro questi giorni in cui esce il bando d’iscrizione e che quindi non si poteva che inserire in assestamento , visto che chi ha depositato un disegno di legge mesi fa, quando l'ha fatto l'urgenza non l'ha chiesta. 

Per le miserie di questi consiglieri, consumatesi con l'avallo dell’assessore Tonina e del presidente Fugatti, le matricole di infermieristica trentina resteranno poche: gli infermieri che li attendono in reparto sovraccarichi e i pazienti che hanno il diritto a un’assistenza migliore ringraziano. La responsabilità politica non può che essere in capo al presidente e all'assessore competente che preferiscono assecondare le impuntature dei consiglieri di maggioranza, piuttosto che pensare all'interesse generale dei trentini e alla loro salute.

Depositeremo anche noi un ddl ad hoc, sul quale, però, a questo punto chiedere l’urgenza risulta inutile, visto che per colpa di Cia e Segnana si è persa l’ultima finestra utile. Capolavoro di irresponsabilità!