Sicurezza, opposizione contro Fugatti: «La Lega fa solo della propaganda»

TRENTO Scintille tra Maurizio Fugatti e l’opposizione sul tema della sicurezza. A scagliare la prima pietra è stato il presidente della Provincia domenica, al convegno organizzato dalla Lega nella sede del Consiglio Regionale. Gli argomenti al centro della discussione, organizzata e moderata da Martina Loss, sono stati l’ordine pubblico, la tutela delle forze dell’ordine e la certezza della pena per chi delinque. Tradotto: il nuovo decreto sicurezza. In quell’occasione, Fugatti ha sostenuto che la sicurezza territoriale «compete ai sindaci».
P. Faustini, "Corriere del Trentino", 29 luglio 2025

Non si è fatta attendere la risposta di Alleanza democratica autonomista, che parla di «ennesima occasione per alzare i toni e rilanciare accuse».

Ai rappresentanti di Partito democratico, Campobase, Casa autonomia, Verdi e Sinistra non è piaciuta la narrazione adottata da Fugatti per affrontare il tema, definita «semplicistica». «Nei territori dove è presente un Commissariato del governo, l’autorità responsabile dell’ordine pubblico è il questore — così il comunicato —. Addossare ai sindaci l’intera responsabilità della sicurezza è non solo scorretto, ma fuorviante. La sicurezza è troppo importante per essere ridotta a strumento di propaganda». A Trento, infatti, si è appena insediato il nuovo prefetto Isabella Fusiello, che ha ribadito come la questione sia di competenza soprattutto delle forze dell’ordine.

Anche nel caso in cui non vi fosse un prefetto, aggiungono i rappresentanti di Ada, il sindaco sarebbe sì un ufficiale di governo (come aveva peraltro ricordato qualche settimana fa Loris Ioriatti, anche lui in forza alla Lega, generando l’ilarità del Consiglio comunale), ma la sicurezza riguarderebbe ogni livello istituzionale, Fugatti compreso. A conferma di ciò, si sottolinea nella nota la partecipazione all’evento di alcuni rappresentanti del governo nazionale, come la senatrice leghista Elena Testor e il sottosegretario alla giustizia Andrea Ostellari. Presenti in sala anche i consiglieri provinciali Mirko Bisesti, Stefania Segnana, Roberto Failoni e Giulia Zanotelli, oltre ai rappresentanti delle categorie economiche: Marco Fontanari per i ristoratori, Fabia Roman per i pubblici esercizi e Giuseppe Bertolini per gli artigiani. A completare il quadro, i sindaci di Pergine e Tenna (Marco Morelli e Walter Motter) e l’ex poliziotto e deputato leghista Gianni Tonelli.

Già Campobase non ha apprezzato la scelta di porre sulla locandina lo stemma della Regione del Trentino-Alto Adige, affiancato a quello della Lega. «Un accostamento non solo esteticamente discutibile, ma anche politicamente inaccettabile — questo il tono del loro comunicato —. Un’operazione di marketing politico travestita da evento istituzionale». Adesso l’opposizione rincara la dose, accusando il presidente della Provincia di ignorare il proprio dovere, ossia «affiancare le forze dell’ordine, rafforzare il presidio sul territorio, investire in prevenzione e mediazione sociale».

I consiglieri della minoranza ribadiscono la posizione adottata durante il dibattito sull’assestamento di bilancio: il taser concesso in dotazione alla polizia locale non può risolvere le problematiche complesse legate al tema della sicurezza. Ciò che viene invece chiesto sono risorse concrete, strumenti adeguati e un coordinamento efficace tra i soggetti coinvolti. «Episodi come quello del convegno — continua il comunicato di Ada —, dove rappresentanti del governo puntano il dito contro magistrati e amministratori locali, non fanno che alimentare l’incertezza tra i cittadini». Questo passaggio farebbe riferimento, in maniera non molto velata, alle dichiarazioni di Tonelli in polemica con la magistratura.

L’augurio di Ada è dunque quello di ritrovare la via della collaborazione tra governo e forze dell’ordine, ma anche all’interno della stessa politica. In questo senso, la parola chiave è responsabilità, segno di rispetto verso le istituzioni e i cittadini.