Lavori su strada e ferrovia della Valsugana: tra ritardi e assenza di interventi per l’accessibilità ferroviaria"

Sono iniziati da alcuni mesi i lavori lungo l’asse della Valsugana, tra l’elettrificazione del lotto ferroviario da Trento a Borgo Valsugana Est e la messa in sicurezza della galleria Crozi 1, ma ciò che dovrebbe rappresentare un passo avanti per la mobilità e la sicurezza di una delle arterie più trafficate della parte orientale del Trentino, si sta rivelando un’occasione gestita con una certa dose di superficialità. 
Paolo Zanella, 9 luglio 2025

Un modus operandi, questo, a cui ci ha ormai abituato il Presidente Fugatti e la sua Giunta. Da quasi sette anni a questa parte, infatti, il presidente e gli assessori girano i territori promettendo e annunciando opere a destra e manca tramite conferenze stampa roboanti, salvo poi trovarsi incastrati in situazioni di stallo o di forte rallentamento non solo dei lavori in corso, ma anche nelle fasi precedenti all’inizio dei cantieri. Pensiamo ad esempio alla variante di Cles o all’ennesimo stop al Nuovo Polo Ospedaliero Trentino, solo per citare alcuni esempi.

Sappiamo bene qual’è la portata delle opere in corso in Valsugana e ne riconosciamo l’assoluta importanza e indispensabilità ma, come riconosciuto dallo stesso Presidente Fugatti, sono cantieri che creano evidenti disagi alla quotidiana circolazione di tanti lavoratori, studenti, turisti e pendolari in generale. Per questo motivo, è necessario che vi sia chiarezza nei confronti dei cittadini in merito ai reali tempi di durata dei lavori, anche a fronte di eventuali ritardi, che sono ormai acclarati sulla messa in sicurezza della galleria Crozi 1 (magari fossero dovuti alla nostra proposta di sfasare temporalmente i due lavori, per evitare di creare ulteriori disagi!), ritardi che sembra stiano interessando anche i lavori di elettrificazione della linea ferroviaria.

La Giunta, inoltre, non ha colto l’opportunità offerta dalla chiusura della tratta ferroviaria per avviare un intervento di eliminazione delle barriere architettoniche (tramite lo sbarrieramento, attraverso il rialzo dei marciapiedi per allinearli ai pianali ribassati delle carrozze) che mettono in difficoltà le persone con disabilità motorie nell’accedere alle stazioni lungo il lotto in oggetto – un intervento che nelle stazioni di Trento e Bolzano è già in corso di realizzazione. Un’occasione mancata, questa, per garantire l’universalità dell’accesso al servizio a tutti gli utenti, nonché per fare un ulteriore passo verso l’incentivazione dell’utilizzo dei mezzi pubblici in alternativa ai mezzi privati.

Per fare chiarezza sulle problematiche sollevate, è stata depositata l’allegata interrogazione.