Riforma Icef: senza audizioni In Commissione impossibile capirne l’impatto

La riforma della disciplina dell’ICEF fa già discutere. Secondo le prime notizie che trapelano pare che le nuove modalità di calcolo dell’indicatore potranno avere ricadute negative sull’equità nell’accesso a provvidenze e servizi, sull’entità dei sussidi e sulla compartecipazione alle rette dei servizi.
Paolo Zanella e Francesca Parolari, 18 luglio 2025

 

La decisione di togliere le deduzioni femminili dal calcolo, poi, ci pare una modifica in contraddizione con il bonus di 200 euro previsto da Fugatti per far tornare le donne al lavoro dopo il terzo figlio. Con una mano danno e con l’altra tolgono. Alla faccia delle politiche di sostegno alla natalità!

Pare inoltre che nella modalità di calcolo non sia stato previsto l’adeguamento all’inflazione che in questi anni ha ridotto il potere di acquisto delle famiglie. Senza di essa tante famiglie saranno escluse dai benefici. Se si somma questo all’eliminazione delle deduzione ICEF sarà un disastro per il welfare familiare.

Ecco perché nell’assestamento abbiamo presentato un emendamento che, stante il mancato adeguamento delle modalità di calcolo dell’ICEF, preveda almeno l’adeguamento delle soglie di accesso e del valore delle diverse provvidenze.

La delibera di modifica della disciplina ICEF dovrebbe approdare in IV Commissione a breve per l'espressione del parere. Trattandosi di una modifica sostanziale, già dieci giorni fa come consiglieri di minoranza (Maule, Parolari e Zanella) abbiamo chiesto alla Presidente Bosin di organizzare delle audizioni preliminari all’espressione del parere. Sentire le associazioni familiari, il sindacato e le ACLI che gestiscono i CAAF, qualche accademico esperto sul tema ci pare il minimo per poter far capire l’effettivo impatto di questa riforma.


Paolo Zanella e Francesca Parolari