Il Trentino non può permettersi di puntare tutto sul turismo

L’assessore Failoni, come spesso accade, cerca di evadere dal confronto politico buttandola in caciara. Anche di fronte alle parole di due amministratori di comprovata capacità come Gori e Bonaccini, si nasconde dietro alle sue imbarazzanti battute, facendo emergere quello che ormai denunciamo da tempo: non c’è una visione seria per lo sviluppo del Trentino.
Alessandro Dal Ri, 25 giugno 2025

Perché nessuno si sogna di mettere in discussione l’importanza del turismo per la nostra provincia. È un settore che genera ricchezza, occupazione e promozione del territorio. Ma proprio perché è importante, va gestito con responsabilità e inserito in una strategia più ampia e bilanciata.

Il punto è un altro: il Trentino non può permettersi di puntare tutto soltanto sul turismo, questo è un rischio. Il turismo – lo dicono tutti gli indicatori – può essere fiorente anche in economie fragili o in paesi meno sviluppati. Al contrario, la vera differenza tra un territorio avanzato ed uno arretrato la fanno il comparto industriale, il settore manifatturiero e, ormai sempre più, quello dell’informatica e del digitale. Insomma, settori capaci di creare valore aggiunto, innovazione, qualità del lavoro e benessere diffuso.

Oggi il turismo trentino produce numeri importanti, ma spesso non redistribuisce. Molti lavoratori restano poveri nonostante la crescita del settore. E intanto, e questo è il vero punto focale del discorso e quello che denunciamo da tempo, vengono trascurati altri settori.

Servono strategia e investimenti nei settori ad alto contenuto tecnologico e di valore aggiunto, in grado di aumentare la produttività e costruire un’economia sostenibile e diversificata.

A Failoni lasciamo le barzellette. Noi invece lavoriamo nella convizione che una comunità viva, dinamica e giusta si costruisca tenendo insieme le sue diverse vocazioni, senza dimenticare ciò che davvero fa la differenza per il futuro.