Martina, 14 anni, vittima di femminicidio, assassinata da un giovane uomo è un fatto intollerabile in un Paese che voglia definirsi civile. Il brutale assassinio di Martina Carbonaro ad Afragola ci sconvolge e ci interpella, ancora una volta. Una ragazza, una figlia, una giovane vita spezzata da chi pretendeva di dominarla e possederla. Trento, 29 maggio 2025
La Conferenza delle Donne Democratiche del Trentino, da sempre impegnata nella lotta contro la violenza maschile sulle donne, ripete da tempo che è necessario un investimento culturale profondo e strutturale. Serve un cambiamento radicale nei comportamenti, nei linguaggi, nei modelli educativi. Serve che le istituzioni, la politica e l’intera società si assumano finalmente la responsabilità di agire.
Chiediamo con forza:
• che la lotta alla violenza di genere sia riconosciuta come priorità nazionale, al di là di ogni dichiarazione di facciata;
• che l’educazione al rispetto e alla parità di genere sia introdotta stabilmente in tutte le scuole, a partire dalla primaria. Un percorso virtuoso che in Trentino era stato introdotto con il governo di centro sinistra e che è stato stoppato da Fugatti e dalla sua Giunta;
• che i centri antiviolenza siano finanziati con risorse aggiuntive;
• che si promuova una formazione obbligatoria per tutte le figure coinvolte nella prevenzione e nel contrasto alla violenza: Operatori di polizia, magistrati, sanitari e assistenti sociali;
• che si lavori sulla prevenzione agendo sugli uomini, responsabilizzando chi agisce violenza con percorsi sui maltrattanti grazie ai quali è possibile monitorare situazioni a rischio.
Come donne democratiche del Trentino continueremo a lavorare sui territori, nelle istituzioni e nella società per una trasformazione profonda, che metta al centro i diritti, la dignità e la libertà delle donne e delle ragazze.
A Martina, e a tutte le vittime di femminicidio, dobbiamo molto più di una commemorazione, dobbiamo il nostro impegno più tenace e radicale affinché tragedie simili non si ripetano.