Dopo la pubblicazione di alcune chat appartenenti ad Azione Universitaria Trento che inneggiavano alla Repubblica di Salò e che contenevano messaggi omofobi, il Capogruppo del Pd del Trentino Alessio Manica ha inviato una nota che intitola «Ferma condanna dei rigurgiti fascisti nell’Università di Trento».
"Il T Quotidiano", 27 maggio 2025
«Se perfino alcuni componenti dell’associazione studentesca “Azione Universitaria Trento” – si legge – che dovrebbe essere apartitica ed antifascista secondo il regolamento vigente dell’Università, mentre in realtà si palesa come collaterale alla destra più estremista, ritengono di dover denunciare la deriva razzista, omofoba, antisemita e nostalgica contenuta in molti messaggi interni, significa che ogni limite di tolleranza è stato superato.
La pubblicazione di chat diffuse fra gli iscritti dell’associazione – e fra costoro anche un Consigliere comunale neoeletto nelle file di Fratelli d’Italia – testimonia in maniera evidente la radice nazifascista di “opinioni” che paiono dominanti dentro “Azione Universitaria Trento”. Non vi può essere nessuna sottovalutazione, né alcun tentativo di edulcorare una realtà che preoccupa ed impone l’adozione di adeguate misure di prevenzione e di contenimento di fenomeni che rischiano di alimentare odio e scontro sociale.
Davanti a questa situazione vanno adesso assunte posizioni e provvedimenti consoni da parte di tutte le Istituzioni coinvolte, a qualsiasi titolo, in questa vicenda che pare rappresentare la punta di un iceberg squadrista, violento e direttamente ascrivibile alle più bieche nostalgie del regime, laddove si inneggia ancora a quella vergogna nazionale che fu la repubblica di Salò».
E conclude: «Certi che le Istituzioni sapranno rispondere a questi rigurgiti, il PD del Trentino stigmatizza gli avvenimenti qui riassunti e chiama tutti i democratici alla più ferma e convinta condanna».
I Consiglieri del PD Maestri e Manica interrogano sulle nostalgie repubblichine in un’associazione studentesca dell’Università di Trento
Il richiamo alla tragedia di Salò, che racchiude in quella farsa repubblicana la più criminale conclusione della parabola del fascismo, pare aver attecchito in certi ambienti studenteschi dell’università di Trento, come dimostra la stampa locale.
Al di là delle farneticazioni di nostalgie inaccettabili, colpisce la rivendicazione di una collateralità con forze politiche che, mentre si sforzano di mostrare un volto pacifico e moderato, non sembrano capaci di rinunciare ai riferimenti ideologici e razzisti del fascismo ed al loro portato di sopraffazione e odio.
Davanti a quanto venuto alla luce in queste ore, tutti gli attori istituzionali debbono assumersi le proprie responsabilità, evitando, come purtroppo spesso è accaduto, di mettere la polvere sotto il tappeto, manipolando così ulteriormente quella memoria con la quale ci si ostina a non fare i conti.
Proprio per tali ragioni, i Consiglieri del PD del Trentino Lucia Maestri e Alessio Manica hanno depositato oggi una interrogazione in Consiglio provinciale, volta a conoscere la posizione del governo dell’autonomia rispetto a questi avvenimenti ed a sollecitare la condanna di tutte le manifestazioni di odio, anche in un dialogo con l’Università, affinché questa assuma comportamenti idonei alla gravità della situazione venutasi a creare con farneticazioni che non fanno i conti con la storia.
Il comunicato del Gruppo PD-Psi in consiglio comunale:
"Stigmatizziamo con forza le affermazioni inqualificabili emerse in data odierna e scritte da rappresentanti dell'associazione "Azione universitaria" che esprimono posizioni politiche non accettabili, oltre a confermare quanto già noto da tempo, ossia il legame con l'organizzazione giovanile di Fratelli d'Italia. In modo particolare colpisce che una di queste frasi sia stata scritta da un giovane e neoletto consigliere comunale del gruppo di FDI. Pensieri indegni per un rappresentante del popolo italiano in una democrazia nata dalla lotta di Resistenza al nazifascismo e in una città Medaglia d'oro al valor militare.
Chiediamo apertamente che il gruppo consiliare prenda le distanze da quanto scritto da un suo componente e condanni le infamanti affermazioni pronunciate."