La situazione del settore industriale della nostra provincia sta attraversando un momento delicato, che risente non solo delle difficoltà legate alla flessione mondiale della domanda, ma anche delle scelte operate dalle multinazionali, che rischiano di avere conseguenze dirette sul tessuto economico trentino con prospettive preoccupanti.
Trento, 13 febbraio 2025
Ne è un esempio il Gruppo industriale Dana che nel settore automotive è leader mondiale in particolare nei sistemi di trazione avanzati di veicoli stradali (autovetture e veicoli commerciali) e veicoli fuoristrada per applicazioni agricole ed industriali (cosiddetti veicoli off-highway). Dana conta, in Italia circa 4.000 dipendenti in quattro diverse società del gruppo e dodici stabilimenti produttivi. Alla storica Dana Italia, con sede legale ad Arco e con circa 1200 dipendenti, frutto dell’acquisizione avvenuta negli anni ‘90 della trentina Hurth, negli anni più recenti si sono aggiunte altre società frutto di acquisizioni di altre storiche realtà produttive italiane, in particolare la Brevini di Reggio Emilia nel 2018 (oggi Dana Motion Systems Italia), con circa 1000 dipendenti, e la ex Graziano di Torino nel 2019 (oggi Dana Graziano, con un importante stabilimento anche a Bari) con circa 1800 dipendenti, oltre ad una piccola realtà nella regione Veneto (Dana TM4). Tutte le realtà italiane del gruppo Dana, con la sola eccezione di un piccolo stabilimento nel torinese, fanno parte della divisione off-higway della multinazionale.
Gli stabilimenti della società Dana Italia di Arco e Rovereto danno lavoro attualmente a circa 900 persone, alle quali si aggiungono gli occupati nell’indotto e nelle aziende della filiera.
La capogruppo, come ha dichiarato ai mercati a partire da dicembre 2024, ha definito una strategia di completa riorganizzazione: il rinforzo del settore tradizionale on-highway capitalizzando gli investimenti già effettuati, rimanendo un leader nella transizione verso veicoli elettrici in questo settore e la messa in vendita del settore Off-Highway. A questo si aggiunge che Dana sta aprendo una sede in Messico con una linea produttiva che rispecchia quella presente in Trentino. Questa scelta, come è stato riportato dai vertici aziendali, nasce da una richiesta dei clienti americani di DANA (il 24% del fatturato del settore off-Highway) che hanno insediato i loro stabilimenti produttivi in Messico e stanno chiedendo ai loro fornitori di collocarsi produttivamente sul medesimo territorio.
Quindi 11 dei 12 gli stabilimenti italiani, tra i quali anche quelli di Arco e Rovereto, di DANA sono oggetto di vendita e, se non compensata da nuove commesse, a partire da metà del 2026 vi potrebbe essere una riduzione della produzione in Trentino.
Il gruppo Dana rappresenta un’eccellenza mondiale nella meccanica ed in particolare proprio la divisione off-highway oggi in vendita è quella che genera i maggiori introiti per la multinazionale. Le aziende trentine che fanno capo alla società Dana Italia sono a loro volta un vero e proprio gioiello all’interno della divisione off-highway, con un elevato livello di produttività capace di generare ampi margini di profitto.
Questi risultati sono stati resi possibili anche grazie alla costante collaborazione con la Provincia di Trento, che ha prodotto un forte radicamento di Dana nel territorio investendo in innovazione e qualità, con considerevoli ricadute occupazionali e di indotto.
I lavoratori con le loro rappresentanze sindacali sono in uno stato di evidente preoccupazione, esposti ad imposizioni che vengono da lontano e che rispondono a logiche di riposizionamento globale delle produzioni.
Tuttavia, ogni sforzo deve essere fatto per scongiurare quanto accaduto a tante altre importanti eccellenze industriali italiane, ossia che l’altissimo livello di competenze ed esperienze sviluppate nel nostro paese, frutto dell’impegno delle maestranze come degli sforzi economici delle istituzioni, finisca per essere depredato da grandi realtà multinazionali per essere spostato altrove, lasciando all’Italia i costi di un impatto sociale pesantissimo.
Da tempo anche Confindustria del Trentino pone l’accento sui rischi del comparto industriale, non solo per la flessione degli ordini del mercato, ma soprattutto a causa delle nuove tensioni globali, all’interno delle quali l’Europa e l’Italia rischiano di rivelarsi fragili e, in questo quadro, particolarmente esposta appare essere la nostra provincia.
IL CONSIGLIO DELLA PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO
impegna la Giunta provinciale:
cons.ra Michela Calzà