Il Partito Democratico di Arco esprime forte preoccupazione per la vendita della divisione Off-highway di Dana e per le possibili conseguenze sui lavoratori e le lavoratrici del nostro territorio. Sono 800 gli addetti coinvolti negli stabilimenti di Arco e Rovereto e altrettante sono le famiglie su cui le future scelte aziendali possono avere pesanti conseguenze.
Arco, 4 febbraio 2025
Si tratta di scelte legate ad un contesto globale instabile dove il rischio di misure protezionistiche, come i dazi voluti da Trump, incide sulla competitività delle aziende europee e l’aumento dei costi energetici, dovuti alla guerra in Ucraina, indebolisce partner commerciali strategici per l’economia italiana come la Germania.
Purtroppo il nostro territorio non è immune dagli effetti di tale situazione che vede molte aziende intenzionate a spostare la produzione in paesi con costi più bassi, mettendo conseguentemente a rischio anche i posti di lavoro nella nostra Comunità.
Oltre a ribadire l’importanza di garantire un futuro stabile alle lavoratrici e ai lavoratori e coinvolti, bisogna ricordare che il loro lavoro è essenziale nell’industria alto-gardesana, di cui Arco è parte integrante, settore che contribuisce in maniera importante all’economia e alla ricchezza del Trentino. Inoltre il settore della meccatronica rappresenta un’eccellenza trentina che negli anni ha comportato ingenti investimenti, come il Polo Meccatronica di Rovereto e le diverse occasioni di collaborazione con Università e Centri di ricerca, che ancora oggi rappresentano opportunità strategiche per l’innovazione e lo sviluppo economico e sociale trentino.
Ribadiamo pertanto che la priorità assoluta dev’essere la tutela dei posti di lavoro e il mantenimento della produzione sul nostro territorio. Perciò seguiremo con attenzione l’evolvere della situazione, sostenendo i lavoratori e le lavoratrici e collaborando con istituzioni e sindacati, anche in concerto con il gruppo PD provinciale, al fine di promuovere soluzioni concrete che preservino l’occupazione, fonte di reddito essenziale per le famiglie arcensi, e la continuità industriale affinché il nostro territorio rimanga un polo produttivo centrale per il futuro dell’industria trentina ed italiana.