Sul territorio provinciale prendono piede le esperienze per realizzare i servizi educativi zerosei. Da ultimo sul comune di Trento, in forza della condivisibile, apprezzabile e convinta volontà dell’amministrazione comunale di arrivare ad un’offerta educativa di nido di alta qualità e a carattere universalistico.
Francesca Parolari, 31 gennaio 2025
La Provincia, nello specifico l’Assessorato all’Istruzione, scettico sul modello zerosei senza esplicitarne le ragioni (nonostante nel resto d’Italia le Regioni con i servizi educativi più avanzati stiano procedendo tutte speditamente verso il sistema integrato zerosei!!), a queste istanze risponde che occorre procedere con prudenza, interviene con metodo dirigistico e accentra ogni decisione, comprimendo in modo intollerabile l’autonomia dei territori.
Su questi presupposti ha stabilito di avviare sperimentazioni e proprio sulle sperimentazioni focalizza l’attenzione la consigliera Francesca Parolari che, con una interrogazione al Consiglio Provinciale, chiede conto delle basi scientifiche su cui queste esperienze si fondano. Basi scientifiche che, a detta della Consigliera, non esistono! La Consigliera denuncia il fatto che da parte della Provincia non siano state adottate linee di indirizzo pedagogiche e criteri di programmazione delle progettualità zerosei, soprattutto a sostegno delle sperimentazioni in atto.
Chiede, fra le altre cose, rispetto a quali paradigmi e presupposti queste esperienze sperimentali vengono attivate? Cosa si intende osservare e validare se le ipotesi pedagogiche sullo zerosei rispetto a età, bisogni, tappe evolutive e fasi di crescita dei bambini, nonché competenze, funzioni e bisogni formativi degli adulti non sono stati declinati da nessuna parte? Rispetto a quali elementi si monitorano tali esperienze?
Le sperimentazioni per essere tali devono poggiare su una seria metodologia scientifica, validata da un comitato scientifico, che va assunta e fatta propria dai gruppi di lavoro debitamente formati! Nulla di tutto ciò sembra avvenire nelle “sperimentazioni” in atto, lasciate nella piena responsabilità di chi nei servizi (coordinatori pedagogici e personale tutto) le sta volenterosamente e faticosamente portando avanti!
La Provincia vuole che si vada avanti per tentativi e dall’esito di questo lavoro empirico ricavare i principi pedagogici che dovrebbero qualificare il sistema integrato zerosei. Ma così facendo si fa l’esatto contrario di ciò che si dovrebbe fare!
La responsabilità politica e amministrativa che sta alla base di questo procedere è enorme!
Responsabilità in primis nei confronti dei bambini che non sono soggetti “sperimentabili a caso” perché ne va del buon esito del loro percorso educativo che va sempre presidiato e garantito;in secondo luogo nei confronti del personale tutto che nei processi di cambiamento, come questo, non va abbandonato a se stesso ma accompagnato, riconosciuto e incentivato, così come vanno accompagnati, sostenuti e incentivati gli enti locali e i soggetti gestori dei servizi che hanno un ruolo di interconnessione strategico per la buona riuscita del sistema integrato zerosei.
L’Assessorato all’Istruzione abbandoni questo approccio approssimativo allo zerosei, imbocchi convintamente e con metodo il percorso che porta a consolidare anche in Trentino il sistema integrato di educazione zerosei, per offrire alle famiglie trentine servizi educativi diffusi, per tutti e di assoluta qualità.