Confusione e opacità regnano sovrane, anzi, paiono essere ormai le cifre caratterizzanti la gestione dell’iter per il rinnovo della concessione di A22.
Alessio Manica - Andrea de Bertolini, 30 gennaio 2025
In questi mesi, anzi, anni, abbiamo chiesto chiarimenti in aula al Presidente Fugatti, che mai, di sua sponte, ha sentito la necessità di tenere aggiornato il Consiglio Provinciale su questa partita centrale per l’Autonomia. Le risposte sono sempre state insufficienti, generiche o evasive con la scusa del riserbo necessario nelle diverse fasi del procedimento.
Le analogie con la gestione della riforma dello Statuto sono piuttosto evidenti.
Stessa prassi quando abbiamo chiesto chiarimenti nei luoghi deputati sulla questione della possibile acquisizione di Infracis, così è stato quando abbiamo chiesto informazioni sulla prelazione e sul ruolo della società privata nell’offerta che verrà formulata e sull’eventuale rapporto con le opere di concessione e la partecipazione agli utili.
Quelle che la stampa riporta un pezzetto alla volta, sono informazioni che danno la percezione di una politica trentina che in questa partita non abbia proprio tenuto il timone lasciandosi dettare la rotta da altri attori.
Che fosse una rotta incerta e rischiosa lo abbiamo sempre sostenuto sin dal giorno in cui si è voluta abbandonare la strada dell’affidamento in house.
Di settimana in settimana si scoprono così elementi taciuti in questi mesi che sono tutt’altro che marginali: dalla necessità di un partner privato per partecipare alla gara e (e chi lo sceglie? Con quali criteri o logiche?) al rischio enorme della possibile assenza della prelazione.
Torneremo pertanto a chiedere chiarezza su una vicenda troppo centrale per accettare aggiornamenti mezzi stampa.