TRENTO. "In cinque anni, dal 2020 ad oggi, i consiglieri d'opposizione hanno continuato ad attaccare il sindaco, la Giunta e la maggioranza, criticando sempre e comunque qualsiasi decisione o provvedimento che è stato assunto.
"Il Dolomiti", 15 gennaio 2025
Adesso, che avrebbero la possibilità di spiegare come intenderebbero risolvere le stesse criticità da loro indicate, non sono assolutamente in grado di farlo: l'assenza di un candidato sindaco, ad appena tre mesi e mezzo dalle elezioni comunali e le continue discussioni all'interno della coalizione, dimostrando, in maniera inequivocabile, come il centro destra non abbia un progetto credibile per la città di Trento. Ad oggi tutta la vicenda è stata "ridotta" alla ricerca di un nome da scrivere nella casella "candidato sindaco", mentre riguardo al presente e al futuro della città non è stata spesa nemmeno una parola. Mauro Giacca avrebbe dovuto essere il "salvatore", la persona attorno a cui, in maniera più o meno convinta, tutta la coalizione si sarebbe compattata. Forse solo formalmente, viste anche le evidenti divisioni che regnano nella maggioranza che guida la Provincia".
Parole e musica sono di Alessandro Dal Ri, segretario del Partito Democratico del Trentino e consigliere comunale a Trento, che aggiunge. "Sindaco e Giunta - prosegue Dal Ri - sono stati più e più volte attaccati dal centro destra su temi importanti, quali l'accoglienza e la viabilità, dimenticando perché che le difficoltà che s'incontrano in città sono figlie di decisioni assunte a livello provinciale dalle stesse forze politiche di cui loro fanno parte. E' la maggioranza in piazza Dante che ha deciso di abolire l'accoglienza diffusa, mentre le difficoltà legate a viabilità e mobilità sono dovute all'afflusso di pendolari da realtà limitrofe, lo dicono i dati, per cui il sistema di trasporti, gestito a livello provinciale, non è adeguato e funzionale".
Il centro destra non sa che strada imboccare e continua a sfornare assist al centro sinistra, che può permettersi di condurre la propria campagna elettorale in modo decisamente soft, con pieno rispetto dei tempi prefissati, vista la totale assenza di un avversario in grado d'impensierire Franco Ianeselli, al lavoro già da mesi assieme ai partiti che lo sostengono, in vista della tornata elettorale del 4 maggio.
La situazione nella coalizione che, dal 2018, governa la Provincia è assai tesa e il "no" definitivo di Mauro Giacca a scendere in campo ha provocato un ulteriore sussulto all'interno di un centro destra già provato dagli eventi, nonostante Lega e Patt si attacchino "al fumo della pipa", sperando in un miracolo politico dell'ultima ora ("sono fiducioso fino all'ultimo secondo. Attendiamo sino a quando la fiammella della speranza non si è spenta" ha commentato a Il Dolomiti il segretario provinciale del Carroccio, Diego Binelli - Qui articolo).
Peccato, però, che di fronte ai tentennamenti e in assenza di qualsiasi certezza, Fratelli d'Italia abbia sbottato dichiarando, a firma del presidente trentino Alessandro Iurlaro che "ora troppo tempo è passato e andremo avanti con valutazioni su altri candidati, che non sono un'opzione B per quanto riguarda almeno Fratelli d'Italia e che verranno individuati nel prossimo tavolo di coalizione convocato nel breve. Personalmente sono amareggiato per le modalità con cui questo tavolo è stato d oggi condotto, con una evidente perdita di tempo prezioso per tutti noi. Nell'interesse dei cittadini e dei nostri elettori è ora di cambiare passo e strategia".
Che, tradotto il parole povere, significa: adesso prendiamo noi in mano la situazione, anche se abbiamo perso ormai mesi e la partita è adesso quasi ingiocabile.
Intanto il centro sinistra continua a lavorare per definire quelli che sono ormai i dettagli di una campagna elettorale e per il futuro di Trento.
"Stiamo lavorando tanto e con grande serenità - spiega la segretaria di Campobase, Chiara Maule - con il massimo coinvolgimento di tutti i partiti che compongono la coalizione. La situazione nel centro destra? Stupisce, e non poco, che a tre mesi e mezzo dalle elezioni, non siano riusciti a convergere su di un unico nome e a formulare una proposta credibile per la città capoluogo. Le differenze di pensiero tra le varie forze che compongono il centro destra sono sotto gli occhi di tutti: le abbiano notate a provinciale più e più volte e l'ultimo esempio è il fatto che Fratelli d'Italia si sia astenuto sul ddl proposto dal consigliere Claudio Cia, mentre tutti gli altri partiti della maggioranza hanno votato a favore. Le divergenze, lo certificano i fatti, sono assolutamente evidenti anche in tema elezioni Comunali. Un comportamento poco decoroso nei confronti degli elettori e per il concetto di democrazia".