Merci, Gisèle

La vicenda incredibile ed “universale” di Gisèle Pelicot e della sua infinita, quanto semplice, straordinarietà, riempie l’orizzonte grigio di questo tempo di una luce nuova di speranza e di consapevolezza.
Lucia Maestri, 20 dicembre 2024

Gisèle ha subito un orrore forse nemmeno comprensibile. Ha sopportato l’insopportabile, senza mai perdere la coscienza di sé. Ma soprattutto ha disvelato, ancora una volta, come il male – quello vero e profondo – alberga dentro le più diverse normalità. Se siamo inorriditi di fronte ai criminali nazisti, che massacravano di giorno e di sera si mutavano in affettuosi padri di famiglia, cosa dovremmo dire davanti agli artigiani, agli impiegati ed a tutti gli altri “normali” che hanno abusato, per anni, di una donna, pronti, subito dopo, a far ritorno alle loro vite anonime, alle loro famigliole ed alle consuetudini rituali dell’esistenza?

Gisèle ci ha insegnato cosa vuol dire la parola “dignità” e lo ha fatto riuscendo a trovare la forza dentro un sorriso gentile, ma saldo e sereno nell’affermare il diritto all’umanità di ogni donna e di ogni individuo.

Grazie non basta e non risolve il debito di riconoscenza che tutte e tutti abbiamo con questa donna e con il suo coraggio che ha aperto una via nuova nella lotta contro ogni violenza. Merci, Gisèle.