Se da un lato il Partito Democratico del Trentino esprime soddisfazione per aver contribuito a migliorare - almeno in parte - la manovra di bilancio a vantaggio di famiglie, sanità e accesso alla casa, dall’altro il giudizio sulla legge di bilancio non può che rimanere assolutamente negativo.
Il Gruppo consiliare PD del Trentino, 19 dicembre 2024
Assieme all’Alleanza Democratica Autonomista il PD ha ottenuto benefici per le famiglie (aumento della soglia ICEF per l’accesso ai buoni di servizio per i servizi di conciliazione: 1,2 milioni/anno; ampliamento dei requisiti di accesso alla co-manager per le imprenditrici: 500.000 euro/anno; messa a regime dell’assegno di natalità: 6.975.000 euro/anno), per la sanità trentina (borse di studio integrativa per tutti i posti banditi alla Scuola di Medicina generale come misura di attrattività con il vincolo ad esercitare per due anni in Trentino: 990.000 euro/anno) e per la casa (odg che impegna alla revisione del regolamento dell’edilizia abitativa pubblica - da presentare entro marzo al Comitato sulla condizione abitativa - che tenga conto dell’incremento del costo della vita rispetto agli incrementi salariali).
Come PD siamo inoltre riusciti a ripristinare la prelazione degli inquilini sull’eventuale alienazione degli alloggi edificati con il nuovo fondo di social housing e a correggere la norma sul rilascio del contrassegno invalidi per l’autoveicolo, estendendo le procedure semplificate anche al rinnovo - e non solo al rilascio - e anche per le persone cieche e ipovedenti, una correzione attesa da tempo dalle persone con disabilità.
Le nostre proposte di una maggiore equità nell’addizionale regionale sull’IRPEF (da esentare fino a 30.000 euro di reddito) e sull’IMIS (da poter sgravare per gli affitti residenziali e gravare per quelli turistici) e di maggiori condizionalità sugli sgravi IRAP, per favorire aumenti stipendiali, stabilizzazioni e sicurezza sul lavoro, sono state invece respinte e la manovra da questo punto di vista fa poco uso della leva fiscale per affrontare i principali problemi del Trentino.
Con gli odg il PD ha comunque ottenuto anche alcuni impegni da parte della Giunta: 1) la convocazione di un gruppo di lavoro tra rappresentanti ITEA e rappresentanti provinciali e locali competenti sull’abitare per delineare strategie comuni da attuare a seguito dell’avvio delle procedure di sfratto; 2) l’aumento dei trasferimenti per i servizi socio-educativi; 3) la costituzione di un tavolo di lavoro per sostenere i processi di collaborazione tra APSP nell’ottica di una maggiore efficienza; 4) il sostegno alle imprese con misure ad hoc in questo momento di difficoltà economica; 5) la verifica delle priorità degli interventi sugli acquedotti; 6) la concertazione, attraverso apposito tavolo, per l’adeguamento delle retribuzioni dei dipendenti delle scuole musicali; 7) la progettazione della ciclabile Trento - Vallelaghi con avvio del primo tratto per il bus de Vela; 8) la valorizzazione dell’impresa come elemento di sviluppo territoriale attraverso il coinvolgimento della Fondazione Museo Storico.
Bocciati invece odg di peso come quelli per fermare l’approvazione delle varianti ai PRG di Riva e Arco e quello sull’equo compenso nel bando per il nuovo ospedale.
Resta comunque la contrarietà alla manovra nel suo complesso, una manovra che punta tutto su grandi opere e contributi a pioggia, quando invece servirebbe tornare a utilizzare l’Autonomia come strumento per 1) far crescere il territorio puntando su innovazione e ricerca tese a creare valore aggiunto, che possa portare all’aumento dei salari; 2) mettere in atto nuove politiche sull’abitare e sul sostegno strutturale alla natalità; 3) disegnare nuovi modelli organizzativi in sanità, a partire dal potenziamento del territorio.
Si continua a narrare un territorio che non c’è, il Trentino del benessere che per sempre più famiglie è un lontano ricordo. La realtà è un’altra: un Trentino sempre più povero, dove la sanità è sempre più a pagamento e dove trovare una casa è un miraggio. Si difendono le nostre valli solo a parole e promettendo opere - che mai cadono a terra - quando invece servirebbero maggiori servizi, un trasporto pubblico e una sanità realmente di prossimità per gestire cronicità e invecchiamento.
Come PD continueremo a batterci perché si inverta la rotta.
Il Gruppo consiliare provinciale del Partito Democratico del Trentino