Un proposta di mozione per il miglioramento e diffusione dello screening mammografico nelle Case della Comunità

Il gruppo consiliare del Partito Democratico del Trentino, insieme alle consigliere e consiglieri di tutti i gruppi che compongono l’Alleanza Democratica ed Autonomista, ha presentato la mozione n. 149, di cui sono prima firmataria, che propone un nuovo modello organizzativo per il servizio di screening mammografico in Provincia di Trento.
Francesca Parolari, 4 dicembre 2024

L'obiettivo è spostare questa attività cruciale di prevenzione verso le Case della Comunità, in linea con le nuove strategie sanitarie territoriali promosse dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).


Perché questa proposta è necessaria?


Lo screening mammografico, attivo in Provincia di Trento dal 2000, si è evoluto nel tempo grazie all’introduzione di tecnologie come la tomosintesi mammografica. Nonostante i dati di adesione siano buoni crediamo che in Trentino si possa e si debba FARE DI PIU’! Il tumore della mammella rappresenta la neoplasia più frequente nel sesso femminile e la principale causa di morte per tumore nelle donne. In particolare nella fascia di età 45-49enni (al momento in Trentino ancora esclusa dallo screening!) i dati parlano di 200 nuovi tumori all’anno (incidenza di 1 donna ogni 8).
Il modello attuale centralizzato su Trento e Rovereto rappresenta un problema per le donne residenti in aree periferiche o con difficoltà di spostamento, in particolare per le 70-74enni.
Dal 2016, sono stati attivati servizi di accompagnamento per facilitare l’accesso allo screening, ma con costi e limitazioni logistiche che penalizzano le fasce più deboli della popolazione.
L’auspicata estensione dello screening anche alle 45-49enni comporterà un aumento sensibile dell’attività (calcolata in un + 30% di mammografie eseguite) con un impatto organizzativo rilevante. Gli spazi attuali sia di Trento che di Rovereto sono assolutamente inadeguati e insufficienti per rispondere a questo incremento.
Nel 2025 scadranno i contratti di noleggio dei tomografi per la mammografia. Dovranno essere tutti sostituiti. Assistiamo, in questo settore, alla diffusione della intelligenza artificiale a supporto della lettura di mammografie effettuata dal radiologo. Ciò può generare maggiore sensibilità nell’identificare il tumore alla mammella e può contribuire a ridurre i pesanti carichi di lavoro per i medici radiologi. Inoltre il numero di letture degli esami mammografici può aumentare sino al raddoppio rispetto alla lettura dello screening standard, con una possibile sensibile contrazione dei tempi per la diagnosi.


La nuova visione per lo screening mammografico


La mozione, partendo dalla richiesta di analisi dei dati sullo stato attuale (a tutt’oggi non risulta esistere un documento che analizzi in modo puntuale i parametri relativi al tasso di adesione per comunità di valle così come non sono stati prodotti risultati in merito ai parametri “qualificanti” il programma di screening quali tasso di richiamo, carcinomi di intervallo, detection rate..), propone di valutare nell’immediato la fattibilità del modello organizzativo diffuso di espletamento dello screening mammografico, utilizzando le nuove tecnologie, che abbia come punto di riferimento le Case della Comunità e/o gli ospedali territoriali.


Gli obiettivi sono molteplici:
1. Rivedere l'organizzazione utilizzando tecnologie avanzate, tra cui l’intelligenza artificiale. Questo permetterà di effettuare esami diagnostici direttamente nelle Case della Comunità, rendendo il servizio più accessibile e, grazie alle nuove tecnologie, migliore sotto il profilo sia della sensibilità nell'identificare il tumore che della contrazione dei tempi per la diagnosi.
2. Integrare lo screening mammografico con i servizi territoriali forniti dalle Case della Comunità, strutture polivalenti che diventeranno il fulcro dell’assistenza sanitaria di prossimità entro il 2026.
3. Migliorare la qualità delle strutture e delle risorse dedicate al servizio di screening, affrontando le criticità logistiche e di personale evidenziate nel modello attuale.


I benefici attesi
● Incremento dell’adesione allo screening, soprattutto nelle aree più periferiche.
● Riduzione dei tempi di diagnosi grazie all’utilizzo di intelligenza artificiale.
● Un sistema sanitario più vicino ai cittadini, in linea con i principi della medicina
territoriale.
Firmatari della proposta: Francesca Parolari, Paola Demagri, Lucia Maestri, Chiara Maule, Lucia Coppola, Michela Calzà, Mariachiara Franzoia, Paolo Zanella, Alessio Manica, Michele Malfer, Roberto Stanchina, Francesco Valduga, Andrea de Bertolini

 

IL TESTO DELLA MOZIONE