Il passo del gambero. Solo così può essere fotografato l’incerto procedere, a Roma, del tavolo tecnico sull’autonomia speciale, ormai concentrato solo sugli interessi della Provincia autonoma di Bolzano.
Alessio Manica - Lucia Maestri, 29 novembre 2024
Dopo le granitiche certezze sulla conclusione entro novembre dei lavori, adesso assistiamo all’ennesima proroga e soprattutto al tentativo, operato da “Fratelli d’Italia”, di alzare nuovamente la posta in gioco, intervenendo con proposte di modifica statutaria di rilevante peso ed obbligando la SVP ad una rincorsa affannata e preoccupata.
Su questo scenario dai contorni indefiniti, Trento annega nel suo imbarazzante silenzio, dimostrando ancora una volta la sua vocazione a ruoli secondari e l’incapacità di una interlocuzione da protagonista con il governo nazionale e con il leghista “ministro amico”. Il bilancio è, non solo desolante, ma anche segnato da rischi evidenti di recessione e di compressione della nostra specialità, ormai ridotta al traino nel confronto, tutto sudtirolese, fra il centralismo statalista di governo e le tensioni autonomistiche locali. Su questo fondale sembra non ci sia posto per il Trentino, grazie all’impegno fattivo dell’attuale maggioranza che riposa nella beata inconsapevolezza di ciò che sta accadendo sulle nostre teste.