Ci provano in molti, in queste ore, a mettere il cerino dell’approvazione della legge sui mandati dei sindaci in mano a chi nella minoranza si è astenuto. Tentativo maldestro e vano: se Fugatti avesse voluto poteva votare contrario lui e far votare così i suoi, Sono otto, infatti, i voti che mancano fra chi nella maggioranza poteva dirsi contrario di cui cinque fra chi si è astenuto (Fugatti, Paccher, Segnana, Spinelli e Failoni) e tre fra chi non ha partecipato al voto (Zanotelli, Soini e Guglielmi).Francesca Parolari, 15 novembre 2024
Se questi otto voti si fossero aggiunti ai ventitre che hanno espresso voto contrario, questi avrebbero superato i ventinove di chi ha votato a favore e la legge sarebbe stata bocciata! Invece Fugatti e i suoi, per tenere in piedi una maggioranza regionale che definire traballante è un eufemismo, hanno preferito far finta di opporsi, sperando che i voti necessari per portare al risultato da loro sperato arrivassero da altre parti. Purtroppo, per loro, è andata male.
I consiglieri di minoranza hanno agito tenendo conto che, come tutte le leggi, anche quella elettorale va valutata per i principi che pone e non per i benefici personali che arreca. Alcuni, fra cui la sottoscritta, si sono astenuti sul presupposto che la legge proposta andasse bene a metà (l’eliminazione del numero dei mandati sotto i 5000 abitanti non è per nulla condivisibile), che comunque opporvisi, conservando la vecchia legge, esponeva il prossimo turno elettorale a rischi di impugnative e che in ogni caso la responsabilità dell’approvazione o meno di una legge che non soddisfa in toto debba stare tutta in mano di chi la propone, cioè in mano alla maggioranza regionale. E qui, invece, la maggioranza regionale è andata in tilt.
E’ colpa della minoranza se in Regione non vanno d’accordo, se non trovano la quadra sulla legge elettorale? E’ evidente che così non è. La maggioranza faccia la maggioranza, si imponga con i numeri, la minoranza si muoverà come meglio crede. E chi, con uno stanco clichè, ringrazia Fugatti per aver tenuto conto delle richieste dei Sindaci forse dovrebbe analizzare con più attenzione come è stata l’espressione del voto in aula.
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Partito Democratico del Trentino