Trento e gli studenti. Bozzarelli: «Ascoltiamoli: abitazioni e vivibilità temi centrali»

Vicesindaca Elisabetta Bozzarelli, come descrive il rapporto tra i 17 mila studenti di UniTrento e la città?«Una peculiarità positiva del nostro ateneo e della nostra città è che la rappresentanza non solo funziona, ma incide davvero sulle scelte dell’università. C’è una relazione profonda tra il rettorato, i dipartimenti e le rappresentanze elette.
D.Cassaghi, "Corriere del Trentino", 10 novembre 2024

 

Quindi, la partecipazione attiva dei 17 mila studenti è ascoltata e voluta. La città ha anch’essa un organo di rappresentanza, la “Consulta degli studenti”, dove trovano voce anche questi “cittadini temporanei”. Gli universitari che provengono da altri contesti, non potendo decidere sui programmi dei candidati sindaco, possono incidere positivamente nella città».

Come funziona la Consulta?

«Viene composta dopo le elezioni studentesche da alcuni dei nominati. Ed è il luogo dove gli studenti hanno un luogo di dialogo con il Comune rispetto alle esigenze e alle problematiche che si vogliono vedere insieme. È un organo bipartisan, con un consigliere di maggioranza, uno di minoranza e uffici a disposizione degli studenti. È il luogo dove concretamente la rappresentanza studentesca si trova con l’amministrazione comunale».

Per questo lo sguardo è alle elezioni studentesche del 19 e 20 novembre.

«Sì, avere una buona classe dirigente tra gli studenti migliora il dialogo per le scelte che dobbiamo e vogliamo fare in loro favore».

Quali sono stati i frutti di questo dialogo in passato?

«Negli anni si è parlato degli orari di Trento, e si sono ideate progettualità poi finanziate con i piani giovani di zona per vivere la città. È stato il luogo dove si è iniziato a parlare di un trasporto urbano con fasce orarie più estese ed è arrivato “On/off” da parte del Comune. Tante delle criticità analizzate insieme hanno avuto un percorso dentro l’amministrazione comunale».

Mentre i temi da prendere in mano ora?

«Penso siano quelli legati alla vivibilità cittadina e al costo degli appartamenti. Ma più in generale non solo Trento, ma come Paese, dovremmo interrogarci su quanto le nostre comunità siano capaci non solo di essere attrattive per i giovani, ma di dare loro la possibilità di costruire un progetto di vita, dentro a percorsi di studio, percorsi personali e alle proprie storie. Come Italia e come Europa abbiamo l’esigenza di dare ai giovani prospettive di tipo lavorativo e personale. E di costruirle».

La movida è una questione discussa nelle vie del centro. Come si pone Palazzo Thun?

«In Consiglio comunale abbiamo approvato il piano culturale della città. Uno dei valori è che la vivacità culturale porta sicurezza. Penso che l’esperienza di ogni cittadino dica che dove c’è una città viva, si sta meglio e meno succedono fatti gravi. Bisogna accompagnare queste esigenze di vitalità perché sono anche nell’interesse della città. Una città viva è più sicura».

Il commissariamento del Santa Chiara toglierà attività culturali ai giovani?

«I format messi in campo dal Santa Chiara con Opera, come Basement e Suoni universitari, stanno funzionando veramente bene. Ai Comuni di Trento e Rovereto è stato assicurato che il programma ordinario in cui rientrano questi eventi verrà mantenuto. Mi auguro di non sentire una prospettiva diversa su questo».

Dal punto di vista culturale, quali altre iniziative possono essere messe in campo?

«Credo che l’aspettativa dei ragazzi sia di un’offerta diversificata. Come Comune abbiamo fatto moltissimo, supportando luoghi che non sono solo di divertimento, ma anche informativi, culturali e letterari. Come la Bookique, il Centro teatro Olmi, il centro di musica di Sanbàpolis, oltre alla vivacizzazione delle aree in città. Abbiamo creato cornici di sistema, come a San Martino, che hanno permesso di rivitalizzare molto. Penso che sia in mano al privato un altro aspetto su cui lavorare: quello dei luoghi di svago notturno, che diano un’offerta complementare. Serve ampliare l’offerta di quei luoghi dove è possibile continuare quella vivacità di prima. Al Comune spetta invece creare terreno fertile».

Per quanto riguarda l’ex-Lettere, a che punto siamo?

«A giorni dovrebbe iniziare il cantiere: una bellissima notizia per la città».