L’elezione di Trump a Presidente degli Stati Uniti ha destato apprensione nel mondo delle imprese trentine, specie in quelle che lavorano con l’export. Da un paio di giorni la stampa locale riporta interventi seriamente preoccupati.
Francesca Parolari, 8 novembre 2024
“C’è timore, ora serve equilibrio”, “Dazi, ci tocca produrre negli Usa” dice il neo presidente di Confindustria Delladio, “La politica dei dazi non lascia spazio grandi strategie” afferma il direttore generale di Cavit Zanoni che continua “o aumentiamo i prezzi oppure dobbiamo assorbire i costi dei dazi, ma questo vorrebbe dire comprimere le marginalità e non possiamo permettercelo”.
Anche i Sindacati sono intervenuti per evidenziare i timori di ricadute sui diritti dei lavoratori. Insomma, a fronte delle dichiarazioni rese dal neo eletto Presidente Trump, che fa del protezionismo e della chiusura dei confini due dei suoi cavalli di battaglia, le inquietudini che serpeggiano nel mondo produttivo trentino sono più che legittime. Certo che ora dovremo vedere se e come Trump intenderà dare corso a quanto proclamato, ma di fronte ad un mondo economico locale che si chiede se effettivamente l’America proverà a chiudere le porte ai prodotti europei, mettendo in ginocchio importanti realtà industriali trentine e i nostri produttori agricoli locali, il trionfalismo manifestato dal centrodestra trentino davanti all’esito dei risultati elettorali americani davvero stona.
Stona in particolare l’apprezzamento espresso dall’Assessore allo sviluppo economico Spinelli che invita ad essere lieti proprio per quanto Trump propone nel campo dell’economia. Capiamo l’euforia per la vittoria di un candidato nazionalista di destra, vicino politicamente ai nostri amministratori locali, ma i fumi della festa non dovrebbero annebbiare pensieri e parole di chi ha la responsabilità di far crescere la nostra economia, tutelando le nostre imprese e garantendo benessere ai lavoratori e alle famiglie.