Tagli ai nidi d'infanzia: il Trento si allinea con Roma?

Ogni giorno siamo costretti a scoprire nuovi “tagli” che l’imminente manovra di bilancio dello Stato introduce, di soppiatto, in ogni settore della vita pubblica, sociale ed economia del Paese. E’ in tale contesto che il Governo nazionale ha rivisto, ovviamente al ribasso, le disposizioni (i cosiddetti LEP) che stabiliscono il diritto dei bambini da avere, in ogni Regione, almeno 33 posti presso i nidi d’infanzia ogni 100 minori fra gli 0 ed i 3 anni d’età.
Francesca Parolari, 29 ottobre 2024

 

Evidentemente la maggioranza di destra ritiene di poter fare cassa sulla pelle, non solo degli adulti come insegna il taglio pesante del finanziamento al settore dell’”automotive”, ma anche su quella dei bambini e dei cittadini più piccoli e fragili.

Infatti, come segnala anche il “Gruppo nazionale Nidi e Infanzia”, che raccoglie le principali realtà italiane che si dedicano ai problemi ed ai diritti dell’infanzia, il Governo, con la legge di bilancio in discussione, fissa l’obiettivo medio nazionale nel 33% dei posti e lo riduce al 15% a livello regionale, mentre l’Europa alza tali misure fino al tetto massimo del 45%.

Accogliendo l’appello del “Gruppo nazionale Nidi e Infanzia” per denunciare questo incredibile e inaccettabile arretramento del Governo, che priva i bambini di opportunità educative preziose per una corretta crescita e toglie alle famiglie servizi indispensabili per la conciliazione “vita-lavoro”, diventa importante sapere se la Giunta provinciale è a conoscenza di tali orientamenti e se intende prendere posizione affinché anche dal Trentino si alzi una voce forte e autorevole a difesa di questi servizi educativi, che rappresentano sempre più elementi essenziali di politiche familiari attente ai più piccoli e tese a mettere le giovani coppie nelle condizioni di poter immaginare un futuro con figli. O se piuttosto la Giunta provinciale – e nello specifico la Vice Presidente con competenza sull’Istruzione, preferisca, tacendo, assecondare la retorica propagandistica del Governo, che abbiamo vista profusa a piene mani anche in questi giorni. Si dimostri che la politica è anche coraggio e consapevolezza e non solo slogan e vuote promesse.