La vicenda della “Trentino Music Arena” (T.M.A.) sta assumendo ormai i contorni di una saga drammatica, senza fine.
Alessio Manica - Lucia Maestri, 10 ottobre 2024
Voluta, “fortissimamente” voluta, dal Presidente della Provincia per poter dare sostanza al suo sogno giovanile di un concerto di Vasco Rossi, fin da subito ha rivelato una inestricabile somma di problemi e questioni tecniche, gestionali e finanziarie che avrebbe consigliato a qualsiasi pubblico amministratore prudente ed oculato almeno un passo indietro, dopo l’esito fortunoso del concerto della rockstar emiliana. Così non è stato, in virtù di una cocciutaggine della Giunta provinciale, che forse potrebbe essere degna di ben altri obiettivi. Oggi ci troviamo quindi ad affrontare un ennesimo “buco” di bilancio e a doverlo ripianare usando, ancora una volta, i fondi pubblici.
E’ proprio questo modo di gestire la “res publica”, quasi fosse una proprietà privata della maggioranza di governo, che ha provocato probabilmente la vistosa falla nel bilancio di quel Centro Servizi culturali “S. Chiara”.
Nel prendere atto quindi dell’appello delle lavoratrici, dei lavoratori e delle Organizzazioni sindacali e nel condividerne la sostanza, va richiamata la Giunta provinciale alle sue responsabilità, posto che T.M.A. è una “sua “creatura e visto che la Vice Presidente della stessa continua a distribuire pagelle ad altri e ad assicurare la sua tempestività d’azione, salvo poi non produrre nulla di concreto. Il problema non è contingente, ma di lunga deriva e va affrontato rinunciando finalmente a fare della T.M.A. un “parco giochi” per una Giunta provinciale incapace di scegliere, programmare e fare qualsiasi minima politica culturale degna di tale nome. Infatti, per la prossima estate si pensa solo al cambio del gestore dell’area e non ad un progetto di ampio respiro e ad una programmazione minimamente credibile, con il rischio di ripetere nel 2025 gli errori e le perdite di quest’anno disastroso, che già si sommano a quelle del 2023.