La procedura avviata dal Consorzio di bonifica del Brenta, col fine di procedere con la progettazione della diga sul torrente Vanoi, va avanti. Con lo step appena conclusosi del cosiddetto "dibattito pubblico" sono ufficialmente emerse le posizioni di forte e assoluta contrarietà delle comunità trentine e bellunesi coinvolte.
Trento, 26 settembre 2024
Il Partito democratico del Trentino, tramite una corposa rappresentanza, ha partecipato a tale dibattito e riaffermato le ragioni di un secco NO all’opera nel suo complesso. Soprattutto alla possibilità di calare dall'alto un'opera che avrebbe solo conseguenze negative per i territori a monte e rappresenterebbe esclusivamente una soluzione tampone, oltre che non definitiva per i territori a valle.
Durante la serata del dibattito pubblico tenutasi a Canal San Bovo il 09 settembre 2024, l'unica voce che si è levata in favore dello sbarramento, cercando di giustificare in modo poco credibile, la sua utilità è stato il presidente del Consorzio Enzo Sonza. Tra le altre cose, sentendosi rivolgere le accuse di arroganza istituzionale e di non aver coinvolto le comunità prima di partire con il processo in discussione, ha affermato che i vertici del Consorzio, accompagnati dal consigliere regionale leghista Pan, si sono recati per ben 2 volte già nel 2021 a parlare con la Giunta provinciale trentina. I presenti a quell'incontro - sempre a detta di Sonza - erano il Presidente Fugatti, il Vicepresidente Tonina e l'Assessora Zanotelli.
È evidente che tali dichiarazioni, ribadite poi da Sonza in alcune interviste e nei successivi incontri del "dibattito pubblico", cozzano con quanto affermato dalla Giunta provinciale dal momento in cui, nel maggio 2023, si è riacceso il dibattito sulla possibilità di costruire il bacino in val Cortella.
L'amministrazione provinciale, infatti, ha sempre dichiarato di aver appreso esclusivamente tramite mezzo stampa dell'intenzione di cominciare l'iter di progettazione della diga e di non essere stati in alcun modo coinvolti da Regione Veneto e dal Consorzio del Brenta.
Per questo motivo, a tutela delle decisioni assunte dalla politica trentina tutta e nel rispetto delle comunità trentine coinvolte, chiediamo chiarezza rispetto alle dichiarazioni rese dal Presidente del Consorzio del Brenta Sonza, perché risulta difficile pensare che il Consorzio avrebbe comunque attivato la progettazione della diga se negli incontri del 2021 la Giunta avesse opposto le motivazioni statutarie, giuridiche e ambientali che oggi vedono unita l’opposizione all’opera.
cons. Alessio Manica
Cons. Michela Calzà