Dopo l’incredibile serie di fallimenti registrati nella stagione estiva della Trentino Music Arena e dopo l’inquietante e mai chiarita vicenda dei passivi di bilancio, correlati a tali eventi, del Centro Servizi culturali “S. Chiara”, dobbiamo assistere all’improvvisazione di alcuni esponenti politici che, forse più per obbligo coalizionale che non per una reale percezione dei fatti, si stanno scagliando, con la consueta violenza verbale gonfia di insinuazioni e di maldicenze, con il festival “Poplar”, in questi giorni in scena a Trento.
Lucia Maestri, 13 settembre 2024
Vestiti gli abiti inquisitoriali, alcuni “esperti” dell’organizzazione musicale sul territorio hanno lanciato accuse e fomentato dubbi rispetto ad una iniziativa brillante e portata avanti da anni, con crescente successo, da un Volontariato giovanile sensibile, intelligente e soprattutto capace di farsi carico dei gusti del pubblico se, nell’arco di quattro giorni, riesce da tempo a convogliare in città migliaia di persone paganti. Si tratta di un progetto che si sostiene in larga parte con denaro privato e solo per quote minori con finanziamento pubblico, peraltro assegnato sulla base di procedure limpide e trasparenti messe in atto dal Comune di Trento e dalla Provincia autonoma. E così, questi “esperti” di evidente fama provano ad usare valutazioni improvvisate per infangare l’agire amministrativo del Comune, dimenticando come il medesimo agire sia messo in campo dalla Provincia e – ma questa è sicuramente una novità per costoro – dalla Vice Presidente della stessa che, forse non lo sanno, è del loro medesimo partito.
Fratelli d’Italia attacca “Poplar” finanziato anche dall’Assessore Gerosa, per sostenere invece la Trentino Music Arena, gioiello del Presidente Fugatti e voragine senza fondo di denaro pubblico.
Non è che, magari, in Fratelli d’Italia regni un po’ di confusione? Ce lo diranno forse i loro “esperti”. Noi, nel frattempo, ci godiamo un evento che riempie le platee e non rovina i bilanci pubblici.