Con l’obiettivo di porre in evidenza una supposta ingerenza della politica negli “affari” delle Camere di Commercio di Trento e Bolzano, i Presidenti delle stesse si ingeriscono nella politica, in un tentativo di censura di chi, democraticamente eletto, esercita solo il suo diritto/dovere di proposta politica.Lucia Maestri, 12 settembre 2024
Nella mia veste di Segretaria questore del Consiglio regionale, a fronte di una presa di posizione che mira a ledere il diritto di proposta dei Consiglieri regionali, non posso esimermi dal formulare un appello al Presidente della massima Assemblea legislativa dell’autonomia speciale, affinché voglia tutelare la stessa ed i suoi componenti - esposti ad un attacco carico di protervia e di arroganza - che testimonia un’idea autoritaria ed una sorta di “lesa maestà”.
Al di là del merito della vicenda di indubbia valenza politica, ovvero del disegno di legge legittimamente presentato da un Consigliere nell’esercizio delle sue funzioni, i due Presidenti degli Enti camerali chiedono al Presidente del Consiglio regionale “che le proposte modifiche alla normativa ordinamentale vigente non vengano apportate”. In altre parole, sembra emergere, dalla missiva indirizzata al Garante dell’Aula, una richiesta di limitazione dell’autonomo esercizio della funzione politica dei Consiglieri regionali e dell’Aula stessa. Ciò sottende ad un palese impedimento a confrontarsi e misurarsi con le proposte di legge, respingendole o approvandole in una autonomia che deve essere intangibile e che rappresenta il senso profondo della democrazia.
Se questa è la concezione della libertà del dibattito politico, c’è ragione di preoccuparsi non poco, perché si tratta di un tentativo di evidente strumentalizzazione dell’Assemblea legislativa, che confligge con ogni idea di rispetto istituzionale e democratico.
In attesa di una presa di posizione del Presidente del Consiglio regionale, di fronte ad uno scenario che vorrebbe porre in subalternità il Consiglio stesso rispetto ai desideri di enti e figure terze, credo sia necessario che tutta la politica si interroghi sulle dimensioni di un evento mai accaduto fino ad ora e che rischia di rammentarci altri tempi ed altre pulsioni.
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