È stato approvato all’unanimità oggi in consiglio provinciale un disegno di legge a prima firma della consigliera Franzoia e sottoscritto dall’intero gruppo consiliare del partito democratico in tema di sostegno alla donna vittima di violenza.
Mariachiara Franzoia, 10 settembre 2024
È un ddl che nasce dall’ascolto di storie di donne che hanno subito violenza e che nel percorso di autodeterminazione hanno trovato una rete importante di supporto, ma anche purtroppo ancora difficoltà e ostacoli sopratutto nella fase del post emergenza. Spesso infatti il supporto iniziale è cruciale ma non sufficiente per garantire una fuoriuscita completa e stabile dalla situazione di violenza.
Il ddl mirava ad introdurre la possibilità per la donna che ha subito violenza di attualizzare l’Icef in relazione a tutte le provvidenze che prevedono una valutazione economica esistenti nella nostra Provincia e di essere considerata nucleo a sé, o con i figli se presenti, così come viene stabilito anche a livello nazionale nei casi di violenza di genere relativamente al reddito di inclusione.
La Giunta purtroppo ha ritenuto di non approvare la proposta complessiva relativa a tutte le provvidenze economiche, tranne che per la quota dell’assegno unico provinciale finalizzata a garantire il raggiungimento di un livello di condizione economica sufficiente al soddisfacimento di bisogni generali della vita (praticamente una conferma di quanto avviene a livello nazionale con il reddito di inclusione); la consigliera Franzoia ha comunque ottenuto l’impegno da parte della Giunta a tener conto in seno alla complessiva revisione della disciplina dell’ICEF, anche l’estensione dell’attualizzazione dell’Icef sulle altre provvidenze e servizi ( casa , trasporti, mense scolastiche, ecc…). Auspichiamo che questa revisione avvenga in tempi brevi!
Un secondo punto del ddl che è stato recepito è l’accompagnamento guidato ai servizi, sempre nella fase post emergenziale, affinché la donna possa sentirsi supportata e orientata nel complesso sistema degli uffici e della burocrazia pubblica. Si è ottenuto per questa finalità un‘implementazione del finanziamento ai soggetti del terzo settore che già oggi operano nella rete dei servizi antiviolenza ( 50 mila euro per il 2024 e 150 mila per il 2025 e per il 2026).
Ulteriori impegni politici che la consigliera Franzoia ha richiesto e ottenuto sono la capillarità sul territorio degli sportelli periferici ai quali può accedere la donna che ha subito violenza, la specializzazione e la formazione degli sportellisti e infine misure specifiche atte a permettere alla donna e ai suoi figli di accedere, se necessario, in maniera continuativa e a lungo termine, ai servizi di salute mentale e di psicologia clinica con percorsi mirati e adeguati strumenti di supporto.