La consigliera provinciale del PD del Trentino, Francesca Parolari, ha depositato un’interrogazione in merito allo strumento dei buoni di servizio per la prima infanzia.
Trento, 6 settembre 2024
L’obiettivo è quello di capire come affrontare le storture dello strumento che impediscono alle famiglie con più figli che usufruiscono del servizio dei nidi conciliativi di godere del buono di servizio per tutti i figli, rischiando così di dover pagare più di 1000 euro al mese per il nido de secondo figlio.
Si aggiunga, poi, il fatto che il valore del buono di servizio dipende dal reddito familiare, i cui limiti non sono stati aggiornati alla luce dei rinnovi contrattuali, con il risultato che, paradossalmente, si aumentano gli stipendi per far fronte all’aumento dei costi dei servizi, nidi conciliativi compresi, mentre il valore del buono di servizio si riduce.
Ciò che preoccupa è che nel corso degli anni sono molti i nidi conciliativi aperti in Comuni privi del servizio di nido pubblico o con posti nido non adeguati alla domanda, alcuni in immobili messi a disposizione direttamente dal Comune o realizzati in collaborazione con lo stesso che ha ritenuto, in tal modo, di avere soddisfatto la domanda di servizio di nido sul proprio territorio. In questi territori, quindi, il servizio di nido conciliativo spesso è l’unico servizio di nido a cui possono accedere le famiglie ivi residenti. Per le famiglie di queste realtà, nel caso di più figli frequentanti contemporaneamente gli stessi servizi o nel caso di sforamento, anche di poco, dei limiti reddituali ICEF l’accesso al servizio di nido è praticamente precluso, visti i costi insostenibili.
Si viene così a creare una evidente ed intollerabile disparità di trattamento, a scapito soprattutto dei bambini che rischiano di essere privati di importanti, ed essenziali per la loro crescita, opportunità educative.
Per la consigliera è quindi fondamentale capire se la Giunta è a conoscenza di queste problematiche e se intende risolverle.